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Francesco Benigno in "Butterfly - Il sopravvissuto" al Teatro Ghione

Al Teatro Ghione di Roma, martedì 23 maggio, in occasione dell’anniversario della strage di Capaci, Francesco Benigno, in Butterfly, il sopravvissuto, testo di Gianni Clementi, con, Maurizio Nicolosi, Tiziana Tumminello e Roberto Di Liberti. Regia di Francesco Benigno.

“Con il termine “Hibakusha”, in Giappone, vennero identificati i sopravvissuti ai di Hiroshima e Nagasaki. Molti sopravvissuti ai campi di sterminio della Germania nazista, fra cui intellettuali come Primo Levi, Bruno Bettelheim, Tadeusz Borowski e Jean Améry, posero fine alla propria vita scegliendo il suicidio. Molti sopravvissuti all’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 o al Bataclàn di Parigi del 2015 soffrono ancora oggi di disturbi mentali legati a quegli eventi.

Gli individui che sopravvivono ad episodi traumatici gravi possono sperimentare un particolare senso di colpa: di essere sopravvissuti. In psicologia tali disturbi vengono identificati come la “sindrome del sopravvissuto”. Di questa sindrome soffre probabilmente Saro, agente di scorta di un giudice, ucciso insieme ad altri agenti in un attentato. Scampato per caso alla strage, doveva essere lui alla guida dell’auto saltata in aria. Il ricordo dell’ultimo incontro con i suoi amici-colleghi Lollo e Cecè, svoltosi proprio in un teatro, dove il “suo giudice”, un appassionato di lirica, aveva deciso di incontrare ed interrogare l’ennesimo pentito di mafia, perseguita Saro e lo porta a rivivere dei momenti fatti di confidenze e speranze. Lollo, divoratore di vita, tifoso del Palermo e scatenato ballerino, che vuole coinvolgere lo scontroso Saro.

Cecè, che sta per laurearsi in giurisprudenza e che vuole ripercorrere la carriera del “suo giudice”. È proprio Cecè, quel giorno, a leggere una strana notizia sul giornale: ‘Nel gennaio del 1992 numerosi container contenenti Friendly Floatees (animali di gomma galleggianti come castori rossi, rane verdi...), prodotti in Cina, partono da Hong Kong su una nave cargo (la Ever Laurel) diretta a Tacoma, negli Stati Uniti, ma, durante una violenta tempesta nel nord del Pacifico, la nave perse tre container, che liberarono in acqua il proprio carico: 28.000 Floatees. Dopo l’incidente, i giocattoli si divisero in tre gruppi: il primo andò alla deriva verso l’Alaska, il secondo verso l’Oceania, mentre il terzo si sarebbe diretto verso il Cile’. Una notizia strana che fa sorridere i tre amici e che alla fine dello spettacolo svelerà la propria funzione catartica.

C’è solo un letto nel palcoscenico vuoto del teatro, con delle coperte da cui emerge Melina, la moglie di Saro, ad interrompere il dialogo, ironico e brillante, che si stanno scambiando i tre amici. Lo spettacolo che indaga psicologie e dinamiche relazionali fatto da dialoghi brillanti, a volte drammatici, a volte duri e senza sconti, proprio di ragazzi, che per scelta hanno deciso e intrapreso una affatto scontata via della legalità e della giustizia, in una Sicilia esposta alla mafia degli anni ‘90, che si sposerà con le canzoni d’epoca, la cronaca spicciola di quegli anni".


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