Eventi

“MontesacroprimAmor jazz”, Gabriele Coen & Giovanni Palombo

Quarto appuntamento in Arenagnini con il “MontesacroprimAmor jazz”, con l’attesa performance di Giovanni Palombo e Gabriele Coen in duo.

Un viaggio attraverso le sonorità e le atmosfere che legano con un file rouge i luoghi della musica e della storia diffusi sulle sponde del mare nostrum. Una intesa tra i due versatili musicisti corroborata da ricorrenti collaborazioni , in duo e con altri performers, tante produzioni, contributi significativi all’evoluzione della musica jazz, folk, fusion italiana, in particolar modo attraverso “CameraEnsemble” , i cui gioielli, tratti del cult “Taccuino di Jazz popolare”, in questa loro performance, metteranno in bella mostra. Storie e motivi che indagano sul mistero e lo stupore che ammantano usi e popoli lontani, nel luogo e nel tempo. Viaggio un po’ onirico un po’ nostalgico, musica ricca di espressioni, di registri che cambiano e si confondono, che trascende e diventa emozione pura.

Giovanni Palombo, musicista geniale e frizzante, alla continua ricerca di nuovi modelli espressivi, alchimie fascinose, tra musica, testi musicali e teatro musicale, ha scelto per questo suo periodo di vita artistica la frequentazione privilegiata di artisti come Benny Penazzi e Francesco Savoretti e ,fedele agli amici di sempre, delizia i suoi followers con preziose, periodiche incursioni con il suo omologo Wolfgang Netzer, forse perché fortemente ancora legato alla sua esperienza di collaborazione con la prestigiosa etichetta tedesca Acustic Music Records

Musicista solido ed al contempo innovatore geniale, Gabriele Coen rappresenta il meglio della espressione jazzistica nazionale, un posto di rilievo nel macrocosmo della musica internazionale, la sua pubblicazione con la Tzadik di John Zorn è li, chiara testimonianza del valore assoluto del musicista. “Compagno d’armi” di Pasquale Laino nel mai troppo rimpianto KlezRoym da loro fondato ed ora sparso per il mondo,sono le vicende nodali della sua vita artistica che amo personalmente ricordare. Gabriele Coen non può essere assimilato ad un genere, un percorso, un tema, una specificità, ad uno stile, è il prototipo dell’artista universale, capace cioè di ricondurre ogni composizione musicale nelle infinite molecole che la compongono e ricomporla in cristalli preziosi dalle cui facce riluce la sua arte raffinata. In questa performance i due musicisti, in complicità, sincronismo, interazione, rincorrono sonorità e visioni con la stessa leggerezza di due bambini un aquilone. Un concerto raffinato in una location in versione estiva quanto meno suggestiva.


Si parla di