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Da Bach ai Nirvana: Giovanni Sollima con Ba-Rock al Teatro Argentina

In una sorta di omaggio alla grande scuola violoncellistica di Antonio Janigro, l’Accademia Filarmonica Romana presenta nella stagione di quest’tanno tre concerti di tre violoncellisti di altissimo livello e di spiccata personalità come Giovanni Sollima, Enrico Dindo e Mario Brunello. 

Giovanni Sollima con Ba-Rock al Teatro Argentina

Il primo ad esibirsi sarà giovedì 14 febbraio al Teatro Argentina (ore 21) Giovanni Sollima, artista fuori dal comune, seguito da un pubblico vario e trasversale, dagli estimatori di musica colta ai giovani metallari e appassionati di rock. La sua curiosità lo spinge ad esplorare nuove frontiere, attraverso contaminazioni fra generi diversi; ha suonato nel Deserto del Sahara e sott’acqua, si è cimentato in Val Senales con un violoncello di ghiaccio a 3.200 metri in un teatro-igloo e, nel 2018, ha portato l’Ice-Cello in tour in tutta Italia, suonando in una bolla di vetro, per sensibilizzare il pubblico sul tema dell’acqua e della sua importanza per l’uomo e per l’ambiente.

Da Bach ai Nirvana e Jimi Hendrix

Alla Filarmonica il musicista palermitano presenta Ba-rock, un viaggio nel mondo sonoro del violoncello ma anche un viaggio nel tempo, da Bach fino ai Nirvana e Jimi Hendrix per scoprire le potenzialità tecniche ed espressive dello strumento, in particolare di quello che suonerà Sollima, un prezioso violoncello Francesco Ruggeri realizzato a Cremona nel 1679.

“Si tratta di un progetto nato alcuni anni fa che fin dall’inizio si è presentato sempre in continua evoluzione ‒ ha raccontato recentemente l’artista siciliano ‒. Ho iniziato a portare in giro un programma per violoncello solo apparentemente assai informale, costituito in buona parte da una letteratura dimenticata, il barocco bolognese, la prima scuola violoncellistica in Italia e, credo in Europa. L’epoca presenta uno strumento ‒ il violoncello ‒ ancora in fase di configurazione, sia sul piano del linguaggio che dell’evoluzione tecnica”. Eppure i brani di quell’epoca, per lo più Sonate nella forma delle Fantasie, Ricercari e Intrattenimenti per strumento solo senza basso, hanno una componente ‘sperimentale’ notevolissima e non dissimile da certi brani della letteratura rock degli ultimi trenta o quarant’anni (Beatles, Jimi Hendrix, Slayer, ecc.), architettura e struttura armonica semplice ma al tempo stesso linea di basso sulla quale improvvisare. Il concerto – prosegue Sollima - presenta così forti contrasti sul piano sonoro e temporale. Ma penso anche ad una sorta di ‘respiro alternato’ e a una linea comune o linee parallele dove la relazione tra autore/esecutore e strumento è quasi identica, anche a distanza di secoli...”.

Musica classica  e rock 

Un programma dunque dalle tante sfaccettature, alla ricerca di parentele con strumenti ad arco più antichi o di aree geografiche diverse, brani del barocco che provengono da altri strumenti come la viola da gamba e la chitarra barocca, quando buona parte della musica era ancora destinata ad ‘ogni sorta di strumento’. 

Si passerà così dal Capriccio n. 1 di Giuseppe Dall’Abaco (1710-1805),e la Prima Suite BWV1007 per violoncello solo di Bach, fino ad Angel di Jimi Hendrix, About a girl di Nirvana, e la metal Raining Blood degli Slayer, insieme alle composizioni del padre di Sollima, Eliodoro, fine pianista e compositore siciliano scomparso nel 2000, e dello stesso Giovanni, di cui si ascolteranno due pezzi legati alla sua Sicilia e al Mediterraneo: Concerto rotondo scritto nel 2000 è ispirato a rituali sacri e profani, metropolitani e rurali di area mediterranea, mentre Lamentatio, lavoro del 1998, è frutto della commistione di differenti stili, con richiami alla musica etnica siciliana ed araba e con forti riferimenti alla cultura della terra madre di Giovanni, e alle sue “Lamentazioni pasquali”, che hanno radici nei canti gregoriani.


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