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Herr Mendelssohn Live nella Basilica di San Lorenzo in Lucina

Il CaroCoro con il coro Decanter e la Nova Amadeus Chamber Orchestra, diretti dal M° Eduardo Notrica, presentano un concerto interamente dedicato al celebre compositore tedesco Felix Mendelssohn.
Tra i brani in programma il Psalm 42 - Wie der Hirsch schreit e l'inno Hear my prayer. Soprano solista Cristiana Arcari.

CaroCoro Nato a Roma nel 2007, è un gruppo vocale eclettico per scelte musicali e approccio interpretativo. Il suo repertorio spazia dalla musica rinascimentale italiana, inglese, francese e tedesca alla musica popolare iberica - in spagnolo, catalano, galiziano e basco - dai ritmi sudamericani agli spiritual, dalla polifonia occidentale a quella asiatica e africana.
Si è esibito a Parigi, Berlino, Madrid e Vienna e a Roma ha realizzato concerti in luoghi prestigiosi come la Camera dei Deputati, Palazzo Altemps, i musei Canonica e Bilotti e luoghi di culto di grande fascino come la chiesa di San Luigi dei Francesi e le Basiliche di Sant’Agnese e di Sant’Eustachio. Nel 2019 il CaroCoro si è esibito in Olanda nella Grote Kerk di Hilversum e al Korenfestival di Edam.

Decanter Nato nel 2012, il coro è formato da giovani provenienti da diverse esperienze musicali e corali, uniti dalla dedizione assoluta alla musica e dalla voglia di creare e fondersi nella sua armonia. Innumerevoli i concerti realizzati - uno tra tutti l’esecuzione nella Sagrada Familia di Barcellona del Credo di Martin Palmeri, con la partecipazione del MixturasEnsamble e dell’orchestra Camerata Galeana. Nel 2014 il coro DeCanter ha vinto il primo premio del Concorso Cantagiovani di Salerno e anche il premio del pubblico nel concorso di Cocentaina (Spagna). A marzo 2019 si è aggiudicato il primo premio del Concorso corale internazionale InCoroNazioni “Antonio Grazio Ferraro” di Cassino.

Nova Amadeus Chamber Orchestra – NACO. Fondata e diretta da Stefano Sovrani è attiva dal 1982 e nel corso degli anni ha sviluppato una larghissima esperienza professionale nelle principali strutture teatrali e televisive italiane, comprendendo tutte le forme musicali e di spettacolo. Numerosissime le collaborazioni artistiche e musicali con compositori di calibro internazionale con i quali l’orchestra ha inciso colonne sonore e CD. Su invito delle Ambasciate o degli Istituti di Cultura Italiani, la Nova Amadeus Chamber Orchestra ha al suo attivo numerose tournée e partecipazioni a Festival Internazionali.

Cristiana Arcari. Soprano, è nata a Roma dove ha svolto gli studi musicali e si è laureata in Storia della Musica presso l’Università La Sapienza. Allieva di Rudolf Knoll al Mozarteum di Salisburgo, ha frequentato le masterclasses di Luisa Castellani alla Chigiana di Siena e di canto Barocco con Emma Kirkby, proseguendo il suo perfezionamento con Paola Leolini.
Con un repertorio che spazia dal Barocco alla vocalità contemporanea, si è esibita nell’ambito di Festivals e stagioni concertistiche italiane e straniere.

Il programma:
Da nobis Pacem (Verleih’ uns Frieden), antifona per coro e orchestra. Composto a Roma nel 1831, questo klein Lied (piccolo canto) così come lo definì lo stesso Mendelssohn, è un breve capolavoro corale e strumentale su di un testo luterano. Tuttavia qui non è presente la melodia gregoriana e anche la struttura risulta curiosa: l’invocazione è ripetuta tre volte, con un intensificarsi crescente di voci e strumenti, come un’implorazione accorata, dapprima di uno o pochi fedeli e poi dell’umanità tutta. Questa pagina, così densa e commovente, ebbe grande diffusione fin dai tempi della sua creazione. A testimonianza di ciò, Schumann scrisse in uno dei numeri della sua Neue Zeitschrift für Musik: «Una composizione singolarmente bella, del cui effetto una semplice occhiata alla partitura non può dare che un’idea. Questo piccolo brano merita di essere famoso nel mondo, e lo diventerà: le Madonne di Murillo e di Raffaello non possono restare ignote a lungo».

Hear my prayer, inno per soprano, coro e orchestra. Tra le composizioni corali di breve durata di Mendelssohn, “Hear my prayer” è la più nota, in special modo in Inghilterra. Viene concepita per soprano, coro misto e organo a Lipsia nel 1844 (la versione con orchestra è del 1847) in uno dei periodi più intensi della sua attività di compo¬sitore e di animatore della scena musicale, nel mezzo della lunga gestazione dell’oratorio Elijah. Diversamente da Schubert, in Mendelssohn - nato da famiglia ebraica convertita al luteranesimo - la musica sacra nasce sempre da un nucleo di intima e commossa emozione, propria del neofita, per il quale la fede significa al tempo stesso conquista ed emancipazione. Anche nelle poche pagine di quest’inno è possibile cogliere, nella loro reciproca complementarietà, le due componenti di fondo di tutta la musica sacra di Mendelssohn: da un lato l’influenza di Bach, assimilata assai meglio di molti contemporanei sia nei dati tecnici che nelle implicazioni spirituali e dall’altro il gesto soggettivo della melodia romantica nei suoi struggimenti e nella sua dolcezza espressiva. Ovvero la densità vigorosa della corale luterana, che interviene laddove il testo suggerisce una visione collettiva e universale della fede, coniugata alla libera espansione lirica per i momenti individuali della solitudine e dello smarrimento.

La Sinfonia n. 10 in si minore è molto semplice e, al contrario di altre, condensata in un solo movimento in forma-sonata, preceduto da un Adagio di puro carattere introduttivo. All’Adagio molto espressivo e lievemente da musica di scena, segue l'Allegro che giunge spontaneo e spigliato, pur nel pieno rispetto degli sviluppi e dei contrasti tematici. A chiudere, una coda in cui il tema viene trattato in una stretta finale più mossa e brillante.

Psalm 42 per soprano, coro e orchestra. Composto e pubblicato nel 1837 (rivisitato nel 1838) Mendelssohn mette in musica in questo brano la traduzione in lingua tedesca del Psalm 42, dal Libro dei Salmi di Martin Lutero. La composizione viene eseguita per la prima volta a Leipzig il 1 gennaio di 1838 con lo stesso Mendelssohn a dirigere la Gewandhaus Orchestra e la soprano Clara Novello, della quale fu il direttore musicale dal 1835 fino alla sua morte nel 1847. Di questa versione del Psalm 42, nel 1837 Schumann scriveva: “E’ il punto più alto che [Mendelssohn] ha raggiunto come compositore di musica sacra. Anzi, è il punto più alto che può raggiungere la musica sacra definitivamente”. Lo stesso Mendelssohn, del resto, descriveva il Psalm 42 come “il mio miglior brano sacro…il punto culminante che io possa raggiungere scrivendo in questo stile”. Un lavoro che “io tengo in massima considerazione, più che tutte le altre mie composizioni”.

Jakob Ludwig Felix Mendelssohn Bartholdy (Amburgo, 3 febbraio 1809 – Lipsia, 4 novembre 1847)
Attraverso tutta la sua carriera compositiva, Mendelssohn ha mostrato uno spiccato interesse per la tradizione, in un momento in cui la negazione del passato era la norma, cercando e trovando elementi costitutivi del suo linguaggio musicale nei modelli artistici dei periodi a lui precedenti. Per primo, ad esempio, ha rivalutato la musica di Bach, rendendola un elemento di novità per il suo tempo e, guardando a Bach con un’ottica del XIX secolo o creando un corpus musicale originale che unisce il barocco con il romanticismo, Mendelssohn fu anche il primo romantico a riconciliare alcune delle contraddizioni estetiche del suo tempo. Non stupisce quindi che molte delle opere di Mendelssohn prendano a modello Bach: basti pensare a l’oratorio Paulus (1836), alla sinfonia corale Lobgesang (1840) o a molti altri mottetti, cantate e composizioni corali, che rendono evidente quanto l’influenza di Bach sulla produzione musicale di Mendelssohn sia un elemento fondante per la comprensione del patrimonio sonoro realizzato da quest’ultimo.


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