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Humans: la potenza delle immagini per vincere l’indifferenza sui migranti

Maschi, giovani e soli, molti dei quali hanno compiuto un viaggio estenuante e pericoloso, seguendo rotte che attraversano il deserto del Sahara per arrivare sulle coste libiche o tunisine in attesa di imbarcarsi per l'Italia. Poi l'arrivo a Crotone, tra le prime città d'Italia per rilascio di permessi di soggiorno, dove il fotografo Matteo Casilli ha puntato il suo obiettivo sui loro volti per il progetto "Humans", una rassegna fotografica dedicata ai migranti richiedenti asilo che hanno trovato riparo a ridosso dei binari della stazione ferroviaria della città, diventata da anni abituale ricovero per chi non trova spazio nelle strutture di accoglienza. Persone costrette a vivere in condizioni degradanti e inaccettabili, ma allo stesso tempo portatrici di una dignità, di una passione, di un orgoglio, di un'identità da raccontare e difendere. Le foto di "Humans" saranno esibite negli spazi del Social Bar del Quirinetta di Roma dalle ore 21 di giovedì 12 gennaio. Alle 22 seguirà un concerto a favore di INTERSOS di Sandro Joyeux, a Roma per una nuova tappa del suo tour "Migrant". #LICHIAMIAMOPERNOME, IL MODELLO DI INTERVENTO DI INTERSOS A CROTONE Crotone, una delle province più povere e con più alto tasso di disoccupazione in Italia, ospita il secondo CARA (Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo) più grande del nostro Paese e una vasta popolazione straniera, composta per larga parte di rifugiati in attesa di asilo, ospitata in diverse strutture su tutto il territorio provinciale. Per questo nel 2014 INTERSOS, organizzazione umanitaria, ha lanciato il progetto Mesoghios (Mediterraneo in greco) che ha visto la realizzazione nel centro storico del capoluogo ionico di un Ambulatorio dove un medico, un'infermiera, con la collaborazione di alcuni medici volontari e due mediatori interculturali, hanno effettuato in soli due anni oltre 3mila visite mediche. Inoltre è stato avviato uno sportello di supporto psicologico per seguire casi particolarmente complessi e sensibili. Punto di forza del progetto è stato il coinvolgimento attivo della rete associazionistica locale. Lo stesso modello di intervento sarà applicato in un nuovo progetto di accoglienza e assistenza psico-socio-sanitaria alla popolazione migrante interamente finanziato grazie al FAMI (Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione dell'Unione Europea gestito dal Ministero dell'Interno) e che vede come capofila l'Azienda Sanitaria Provincia dei Crotone.


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