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Incontrando Annibale Ruccello al Teatro Argentina

Incontrando Annibale Ruccello al Teatro Argentina. Annibale Ruccello aveva solo trent’anni quando, nell’autunno del 1986, perse la vita in un incidente mentre andava al festival di Benevento, eppure aveva già scritto e portato in scena testi di straordinaria profondità umana e sociologica. Laureato in filosofia con tesi in antropologia fu appassionato ricercatore della cultura e delle tradizioni popolari della sua terra. Dal suo primo lavoro del quale è stato anche protagonista, Le cinque rose di Jennifer a Notturno di donna con ospiti, da Week-end alle Piccole tragedie minimali fino all’ultimo Anna Cappelli, fece un uso personalissimo della lingua napoletana, contaminando cultura alta e bassa, da Basile a Merola, con sapiente naturalezza. Con Ferdinando poi, recitato anche in francese a Parigi da Adriana Asti, e che divenne un film con la regia di Memè Perlini, Ruccello mette in scena un intreccio complesso dando vita a personaggi femminili unici e potenti. Figure femminee travolte dalla solitudine, dalla follia di un mondo che ha perso la dimensione dell’umanità e della compassione.

Nell’incontro di venerdì 24 (ore 18) nella Sala Squarzina del Teatro Argentina, a cura di Rita Picchi, ne parleranno Maurizio Scaparro, Piero Maccarinelli e il critico cinematografico de Il Messaggero Fabio Ferzetti. Letture di brani dalle opere di Ruccello di Alessandro Borgia, Marta Bifano, Cristina Donadio, Leandro Amato, con gli interventi musicali di Pierpaolo Borgia e Giuseppe Zambon.
 


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