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KARMAFULMINIEN - Figli di Puttini all'OFF/OFF Theatre

Hanno convinto anche i più scettici, hanno strappato risate anche ai più imbronciati, hanno brindato al 2018 in un teatro che ha applaudito a lungo la loro satira sulla generazione di mezzo.

Sono la folle compagnia di Generazione Disagio, nata dall'esperienza del centro sociale ZAM di Milano, che dopo il successo pre-natalizio di Dopodiché Stasera Mi Butto andato in scena all'OFF/OFF Theatre di Roma, torna in Via Giulia con un secondo e nuovo spettacolo dal titolo KARMAFULMINIEN - Figli di Puttini, di e con Enrico Pittaluga, Graziano Sirressi e Luca Mammoli, diretti dal regista e co-autore Riccardo Pippa.

Pittaluga-Sirressi-Mammoli sono tre angeli irrequieti e sbiaditi, dei nostalgici estimatori dell'Empireo... Dei veri e propri parafulmini delle nevrosi moderne, mandati sul palco come incarnazione della spiritualità attuale, pronti ad assorbire come spugne il contemporaneo mal di vivere.
 
Sinossi - Tre angeli irrequieti, nostalgici estimatori dell'Empireo, della contemplazione e della pace dei sensi, assorbono, loro malgrado, le angosce del genere umano. Spugne, parafulmini, idrovore del mal di vivere captano segnali di nevrosi e ritrasmettono potenti deliri e allucinazioni, convertono correnti avverse in good vibrations. Strumenti di una qualche volontà superiore, trasformano stati ansiosi in tisane e infusi, malesseri in materassi, complessi in amplessi ambosessi, fobie in fiabe e stress in strass.

Tre angeli aggressivi, pessimisti, cinici e caustici che si presentano agli umani come angeli 3.0 incarnazione della spiritualità moderna. L’uomo moderno identifica questi spiriti divini come creature funzionali alle proprie esigenze a cui votarsi per raggiungere la realizzazione dei propri desideri e bisogni terresti. Una spiritualità usa e getta e comoda, come cliccare “mi piace” in un social.

Nel 2015 i tre angeli sono tirati per la giacchetta solo per prendere un bel voto all’università, rimorchiare oppure vincere al superenalotto. Un interesse momentaneo per il loro operato che getta sulle “ali” sempre più fragili dei tre, i mali e le brutture della vita contemporanea.

Una condizione frustrante per queste creature celesti, che desidererebbero essere come in passato degli angeli custodi, che accompagnano l’uomo dall’inizio alla fine restando al loro fianco con fatica in tutti i passaggi della vita, figure che custodiscono l’unicità dell’individuo e la consapevolezza della sua originalità, che richiamano alle potenzialità inespresse e risvegliano, vocazioni, aspirazioni e slanci ideali.


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