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"L'abisso" di Davide Enia, appuntamento a Estate al MAXXI

Un’isola, le spiagge, il mare: quel mare in cui i migranti ripongono le speranze di un futuro migliore, ma anche il mare su cui si affaccia la vita di una buona parte degli italiani e a cui sono state dedicate meravigliose pagine di letteratura. È proprio il mare il denominatore comune delle due serate dedicate al teatro, che quest’anno torna protagonista di Estate al MAXXI.

Ultimi biglietti disponibili online per il primo degli appuntamenti con il teatro: “L’Abisso”, di e con Davide Enia, venerdì 17 luglio alle ore 21.00 (ingresso 10 €). Tratto dal suo libro Appunti per un Naufragio (Sellerio) pluripremiato all’edizione 2018 del Premio letterario internazionale Mondello, L’Abisso racconta Lampedusa e la tragedia degli sbarchi, attraverso lo sguardo dei testimoni diretti .

La messa in scena fonde diversi registri e linguaggi teatrali, gli antichi canti dei pescatori, intonati lungo le rotte tra Sicilia e Africa, e il cunto palermitano, sulle melodie a più voci che si intrecciano senza sosta fino a diventare preghiere cariche di rabbia quando il mare ruggisce e nelle reti, assieme al pescato, si ritrovano i cadaveri di uomini, donne, “piccirìddi”.

Epopea di eroi odierni, tra vita e morte, che diventa metafora di un naufragio individuale e collettivo: quanto accade a Lampedusa non è soltanto il punto di incontro tra geografie e culture differenti, è un ponte tra periodi storici diversi, tra il mondo come l’abbiamo conosciuto fino a oggi e quello che potrà essere domani.

"Il primo sbarco l’ho visto a Lampedusa assieme a mio padre. Approdarono al molo in tantissimi, ragazzi e bambine, per lo più. Io ero senza parole. Era la Storia quella che ci era accaduta davanti. La Storia che si studia nei libri e che riempie le pellicole dei film e dei documentari".

Davide Enia ha trascorso molto tempo sull’isola per provare a costruire un dialogo con i testimoni diretti: i pescatori e il personale della Guardia Costiera, i residenti e i medici, i volontari e i sommozzatori. Durante questi incontri, spesso si parlava in dialetto. Si nominavano i sentimenti e le angosce, le speranze e i traumi secondo la lingua della culla, usandone suoni e simboli, ma anche attraverso i silenzi.

"In questa assenza di parole, in fondo, ci sono cresciuto. Nel Sud, lo sguardo e il gesto sono narrativi e, in Sicilia, «‘a megghiu parola è chìdda ca ‘un si dice», la miglior parola è quella che non si pronuncia".

L’Abisso è una coproduzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Teatro Biondo Palermo, Accademia Perduta/Romagna Teatri, in collaborazione con il MAXXI.

La partitura musicale, scritta e eseguita in scena da Giulio Barocchieri, è composta secondo la logica dell’accumulo che è propria dell’esperienza del trauma. Sono note e rumori che si sommano uno all’altro, in progressione, senza scampo, creando disequilibri continui, echi distorti flebili ma persistenti, in una costruzione che nel suo procedere si svela come tramatura di una unica architettura, in cui, assieme al suono disturbato e fosco di questo presente in guerra, risuonano i canti popolari dei pescatori e le preghiere per i morti in mare.

Davide Enia sarà presente nella programmazione estiva del Teatro di Roma con il suo spettacolo Maggio ‘43, una drammaturgia che scompone, intreccia e rielabora le testimonianze del massacro di Palermo il 9 maggio ’43, in scena domenica 26 luglio sul palco del Teatro Argentina (ore 21, posto unico 5 euro). 


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