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Le memorie di Sarah Bernardt al Teatro Pegaso

Dal testo di John Murrell “MEMOIR” va in scena per la seconda volta e, a grande richiesta, “Le memorie di Sarah Bernardt” al Teatro Pegaso – Sala Troisi di Ostia a partire dal 1 fino al 4 marzo 2018.

Per la regia di Luca Pizzurro, vedremo salire, per la seconda volta sul palcoscenico, lo spettacolo che ha riscosso grande successo lo scorso 11 febbraio Antonia Di Francesco e Alessandro Moser.

La storia narra la vita di Sarah Bernhardt, l’attrice francese che, forse, resta la più famosa di tutti i tempi. Il sipario si apre con l’immagine del suo segretario Georges Pitou che, preoccupato per la salute dell’ormai anziana signora, cerca di assecondarne come può i capricci, mentre cerca di convincerla ad entrare in casa per sottrarsi dal sole cocente. Per stimolare la sua memoria, Sarah ha bisogno di rivivere momenti della propria vita e della straordinaria carriera teatrale che l’ha vista protagonista; a tal fine il povero segretario viene “costretto” ad interpretare ruoli sempre diversi.
 
L’ormai noto regista Luca Pizzurro è onorato di portare in scena la storia di un’attrice definita “senza tempo, che ha incantato il pubblico di tutto il mondo con la sua straordinaria bravura e la sua stravaganza, raccontandosi nei momenti più salienti della sua vita, attraverso la scrittura dei suoi memoires”.
 
A fare da contraltare a questa monolitica figura di donna e di attrice, che nonostante l’età, prende a morsi la vita cercando di raggiungere l’immortalità, è il suo segretario Pitou, un delicato affresco di uomo dedito alla soddisfazione dei bisogni e dei capricci della signora Bernhardt. Ma è soprattutto il depositario di tanta verità: quella che troverà spazio tra le pagine del manoscritto. Pitou e Sarah due opposti che si attraggono, due meravigliose creature che attraverso l’espediente della scrittura, si incontrano e si scontrano sul grande teatro della memoria, donando al pubblico una tagliente, ironica e folgorante rappresentazione della vita.

Uno spettacolo che fa della poesia la sua cifra stilistica a partire dalla scelta del colore bianco come un velo che avvolge e copre le cose per proteggerle, nasconderle, preservarle dall’incedere degli anni, dal deperimento, dalla fine.
“La storia della grande diva Sarah – asserisce Luca Pizzurro - diventa in fondo la storia di ognuno di noi che ci affanniamo ad interpretare la nostra vita con la speranza di lasciare un segno per l’eternità”.
 


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