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"Lo Cunto de' la scortecata", al Teatro Lo Spazio

Va in scena il 27 e il 28 aprile al Teatro Lo Spazio, Lo cunto de' la scortecata di Vincenzo Longobardi, antica favola in cartone animato, ispirata a Giambattista Basile.

Lo cunto de li cunti. Trattenemiento de peccerille di Giambattista Basile fu definito dal filosofo Benedetto Croce “il più antico, il più ricco e il più artistico fra tutti i libri di fiabe popolari". Una recente analisi condotta da Michele Rak ha sottolineato, invece, la natura ‘aperta' dei racconti basiliani, ponendo in risalto il rapporto tra narratore, testo e performance. E' quest'ultimo aspetto che la versione teatrale di Vincenzo Longobardi, ispirata al racconto de' “La vecchia scorticata” del Pentamerone, vuole mettere in luce, dando corpo e voce a tutti i personaggi citati nel testo originale, senza privarli, però, di quell'alone magico che li connota. Per quanto il cunto risalga al XVII secolo, alcuni passaggi appaiono quantomai attuali: la ricerca forsennata della bellezza, l'inganno e soprattutto l'invidia insita nell'essere umano, quel sentimento negativo che, alla fine porterà alla sua distruzione.

“La messa in scena di questo cunto ha da sempre stimolato la mia immaginazione, facendomi approdare, oggi, ad una teatralizzazione del testo basiliano che non tralascia alcun passaggio della versione originale, e fa rivivere sul palcoscenico tutti i personaggi (una decina circa) citati”_ annota Vincenzo Longobardi. “Luci colorate e videoproiezioni condurranno il pubblico in un'ambientazione magica, quella descritta da Giambattista Basile. E dal momento che si tratta di una fiaba che ha attraversato i secoli e che è stata acquisita dalla tradizione orale per poi divenire opera letteraria, nella stesura del testo ho voluto sottolineare tale passaggio, adottando un linguaggio “mutevole” che parte da una ricercatezza barocca ed approda ad un fraseggio moderno e quindi attuale. Per quanto riguarda la messa in scena che si avvale di una scenografia essenziale, fatta solo di un grande lenzuolo su cui viene “scritta” la storia, ho voluto conferire grande risalto ai costumi e al trucco degli attori. Il disegno delle luci e le videoproiezioni mi hanno permesso, poi, di far vivere, in un modo inedito, in teatro, quei personaggi che hanno attraversato i secoli, ma che finora sono sempre rimasti simili a delle ombre nella mente di chi ne ha solo udito o letto il racconto.”


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