Eventi

Mario Incudine presenta “D’acqua e di rosi”

ERRARE HUMANUM EST
Festival di musiche tradizionali e world (VI ed.)
Una produzione Finisterre e Orchestra Popolare Italiana

2 Febbraio – Auditorium Parco Della Musica di Roma | Teatro Studio h. 21.00
D’acqua e di rosi, Presentazione del nuovo disco di Mario Incudine
Tredici canzoni d’amore che parlano siciliano

Una romantica suite, una lunga lettera d’amore, una appassionata serenata tutta in lingua siciliana. È D’acqua e di rosi, il nuovo disco di Mario Incudine che verrà presentato il prossimo 2 Febbraio alle 21.00 all’Auditorium Parco della Musica di Roma all’interno della sesta edizione del Festival Errare Humanum Est curato da Finisterre e Orchestra Popolare Italiana.
Dopo Italia talìa, Beddu Garibbardi, Anime migranti, Abballalaluna e Terra, il nuovo progetto musicale di Incudine è una raccolta di tredici brani – tre dei quali inediti – interamente dedicati all’amore. Come spiega lo stesso cantautore, “di acqua e di rose sono fatte le donne siciliane: acqua di mare, insaporita dal sale, rose profumate, difese dalle spine. Ogni donna porta con sé un suono: legno vibrante che fa serenate la notte, metallo temprato che scalda ogni cibo, vento di scirocco che corteggia gli scogli, pietra calcarea che custodisce i fiori, melodia antica che fa nascere la passione”.
Pietrangelo Buttafuoco nella nota introduttiva del lavoro discografico definisce Incudine “cantore di un Canzoniere versato come in un abbraccio – sussurrato, urlato, spalmato tra i brividi – autore di parole, compositore di note e interprete del canovaccio eterno dell’amore, canta lo struggimento e la malia della nostalgia”.
Come immagine di copertina, è stata scelta una foto di Toto Clemenza della balconata con vista sul mare di Punta Secca (Ragusa) divenuta la casa del personaggio più famoso di Andrea Camilleri, il Commissario Montalbano.
Oltre alla title track D’acqua e di rosi (una pizzica rock), inediti sono anche la romanza Donnafugata e la ballad Zorath Ariha (che è il nome di una rosa che vive nei deserti maghrebini). Trovano spazio nel cd, successi rodati come Di cchi culuri è, Canticu, Sempri ccà, Tenimi l’occhi aperti, Vuccuzza di ciuri (fortunata reinterpretazione in siciliano di Bocca di rosa di Fabrizio De Andrè), Due di notte, Akila, Quasi luna piena, Li culura e L’ultimu vespru, scritti nell’arco degli ultimi dieci anni.
Il cd, prodotto da Mario Incudine e Antonio Vasta, con la produzione esecutiva di Erasmo Treglia per Finisterre, è distribuito da Finisterre e Felmay.
Il disco è stato realizzato con i musicisti che da sempre collaborano con Incudine (Antonio Vasta, Antonio Putzu, Manfredi Tumminello, Pino Ricosta ed Emanuele Rinella), assieme a un folto gruppo di professionisti amici e colleghi di Incudine.

Con
Mario Incudine _ voce e corde
Antonio Putzu _ fiati
Manfredi Tumminello _ chitarre e bouzouki
Antonio Vasta _ piano, fisarmonica e organetto

Biglietti:
Posto unico 15.00 €
Riduzione Finisterre 12.00 €

Info e prenotazioni _ press@finisterre.it


Si parla di