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Che non abbiano fine mai. La Memoria ebraica fra musica e racconti

E’ possibile oggi rendere i giovani testimoni di un passato oscuro, dando vita a sentimenti di un'umanità dinamica e coraggiosa? Si può e si deve secondo il regista, fantasista e musicista israeliano Eyal Lerner che con il suo “Progetto Memoria” lancia questa sfida, ricercando nell’arte e nella didattica quella speciale relazione fra lo spettatore e il palcoscenico, in particolare coinvolgendo studenti e docenti in un percorso in continua evoluzione.

Il suo spettacolo “Che non abbiano fine mai ... la Memoria ebraica fra musica e racconti”, ospitato presso il Teatro di Villa Torlonia martedì 31 gennaio ore 19.30, è uno straordinario racconto fra immagini, musica e partiture gestuali, in una narrazione reale e poetica allo stesso tempo che collega la memoria ebraica ai suoni e alle narrazioni.

Lo spettacolo pone domande sulla Seconda Guerra Mondiale, apre uno squarcio intimo sulla tragedia della Shoah, torna alla storia e alla cultura ebraica come “luoghi” dai quali osservare l’umanità. Attraverso la storia e l’arte è possibile scoprire i sentimenti più autentici, quelli di solidarietà e compassione, e creare relazioni profonde, capaci di rafforzare la propria individualità Uno spettacolo-concerto, dunque, che si colora di malinconia e di gioia e speranza.

Lo spettacolo è anche un lavoro scenico che evidenzia le eclettiche esperienze didattiche e artistiche di Eyal Lerner, musicista nato e formatosi in Israele, residente in Italia dal 1995


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