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Musica e parole per il monumento alla memoria dei Rom e Sinti vittime del nazismo

Quanti oggi conoscono la parola Samudaripen o Porrajmos? Pochissimi.

Questo è l’indizio più significativo di come la memoria delle persone appartenenti alla minoranza linguistica Sinta e Rom fatichi a trovare posto nella storia del nostro Paese. Porrajmos e Samudaripen sono le parole utilizzate per definire il tentativo di sterminio di Rom e Sinti in Italia e in Germania tra il 1935 e il 1945. La persecuzione razziale di cui sono stati vittime è stata rimossa o addirittura negata.

Se nel 1980 il governo tedesco ha riconosciuto ufficialmente il tentativo di genocidio subito da Rom e Sinti durante il nazismo, in Italia non è stato dato ancora alcun riconoscimento ufficiale per le persecuzioni su base razziale durante il fascismo. La Legge n. 211 del 20 luglio 2000 che istituisce il Giorno della Memoria non ricorda il tentativo di sterminio subito da Sinti e Rom. Oggi esiste una documentazione inequivocabile per affermare che le persone appartenenti alla minoranza furono, insieme al popolo ebraico, vittime di un tentativo di genocidio di matrice razziale.

Si è recentemente costituito un comitato internazionale per la realizzazione di un monumento commemorativo dell’olocausto dei Rom e Sinti da erigere in Italia.

Il luogo scelto è Lanciano (Chieti), non solo perché vi risiede Alexian Santino Spinelli, autore della poesia incisa sull’unico altro monumento presente in Europa, a Berlino, ma anche e soprattutto perché Lanciano vanta una gloriosa storia di Resistenza al nazifascismo: è stata infatti insignita della medaglia d’oro al valor militare. Proprio da Lanciano partì la famosa Brigata Maiella che contribuì a liberare l’Italia. Il monumento sarà realizzato in pietra della Maiella dallo scultore abruzzese Antonio Santeusanio.

Per contribuire anche dalla Capitale a questa raccolta fondi, alcuni musicisti e attivisti romani hanno deciso di organizzare una serata di musica e letture.

Traindeville, KlezRoma, Daniele Mutino, Nora Tigges con il coro Sgarbatello e Impertinente e il gruppo di danzatrici Zigana Clan diretto da Anastasia Francaviglia proporranno brani e danze della tradizione Rom e Klezmer e canzoni sul tema delle lotte contro la discriminazione.

Irene Ranaldi, sociologa urbana, parlerà del primo insediamento del Mandrione che a Roma, nel dopoguerra, significava dire “zingari”, a partire del libro “A scuola con il mondo” della maestra romana Linda Zammataro.

Martedì 2 ottobre 2018 dalle 21
ingresso libero
Zazie nel metró – Via Ettore Giovenale 16 (Pigneto), Roma
Info: 338 721 5188


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