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Parole al vento - Installazione poetica antispecista di Poets in Action

Roma, sabato 18 marzo alle ore 18.30, il collettivo "Poets in Action" presenta: "PAROLE AL VENTO" - Installazione poetica antispecista presso l'Ex Manicomio Santa Maria della Pietà, Padiglione 31, Ex Lavanderia. E' prevista un'apericena vegan in apertura. NB: L'installazione si potrà vedere fino a domenica 19 marzo (negli orari 10.00 - 23.00) Link all'evento Facebook: goo.gl/KRqSVn PAROLE AL VENTO In un luogo dove per secoli la diversità è stata contenuta, l'altrui sofferenza trattata ed adoperata come motivo di esclusione dalla vita sociale, il dolore alimentato se non generato per cieca consuetudine e sorda compassione, abbiamo deciso di rievocare l'ingiustizia, che di questa istituzione ne era la cornice sporca, per collegarci ad altrettanta fallacia viscerale, oliata dalla nostra cultura antropocentrica, generatrice crudele di discriminanti speciste, dove - istante per istante - s'ingrassa uno strutturalismo ideologico per mero giustificazionismo umano, troppo umano. Segregazione e disumanizzazione insomma come punto di partenza storico, che diviene riflesso opaco della nostra società violenta, in cui le vittime - gli altri animali - ancora oggi continuano ad essere sedate e contenute, passando per la sistematica morte, per finire poi nella reificazione dei loro corpi smontati, divenendo frammenti dell'altrui identità ignobilmente trasformati in prodotti, segnati e disconosciuti con un codice a barre. "Parole al vento" simboleggia l'attenzione che questo tema purtroppo incontra nella nostra distratta quotidianità. È inoltre il modo con cui presentiamo le nostre poesie, appese, cosicché una ventata di consapevolezza scuotendole possa richiamarne un'attenta presa di coscienza e stimolare il cambiamento in chi si trova a leggerle. L'installazione prevede un percorso poetico non uniforme che dovrà essere attraversato e vissuto con il corpo, nello spazio ma soprattutto attraverso lo spazio, un percorso, in qualche modo, simbolo e immagine dei labirinti logici alla base della negazione e dell'esclusione dell'Altro. Una stimolazione quindi su diversi livelli, per indurre una lettura quasi corporale, per una comprensione immedesimativa che possa dare una visuale sul dramma rappresentato. Cerchiamo dunque di collegare l'esperienza nello spazio ai versi disposti sulla carta. Perché proprio all'ex manicomio? "La prima volta che ho messo piede nel manicomio [...] sono uscito e ho vomitato […]. Avevo visto un carnaio, malati nudi, donne con le vestaglie senza nemmeno la cintola, uomini seduti per terra, con la testa tra le mani, altri che camminavano strascicando, come se i piedi non volessero andare in nessuna direzione, vetri rotti, sporco dappertutto". 'Eravamo', scriverà poi, 'in un luogo dove la morte e la violenza erano all'ordine del giorno'." [Mario Tommasini] Nell' "Istituzione negata", divenuta un manifesto del movimento, a proposito dei manicomi Basaglia scrisse: "Finché si resta all'interno del sistema, la nostra situazione non può che essere contraddittoria: l'istituzione è contemporaneamente negata e gestita […] la nostra realtà è continuare a vivere le contraddizioni del sistema che ci determina, gestendo un'istituzione che neghiamo." Queste parole e questi concetti risuonano ugualmente per quell' "istituzione nascosta" contro cui lottiamo, che è il mattatoio; istituzione nascosta allo stesso modo del manicomio, descritto così da Sergio Zavoli: "I malati di mente li troviamo sempre in fondo a un viale di periferia, forse perché la loro immagine non turbi la nostra esistenza. A Gorizia sono al limite estremo della città: un muro di cinta dell'ospedale segna un tratto di confine fra lo stato italiano e quello jugoslavo." Detenzione e totale annullamento dell'Altro in istituzioni con in comune non soltanto le prime due lettere del nome. Il nostro progetto vuole essere una piccola breccia in questo silenzio assordante, che ci tiene distanti ed assenti verso la sofferenza altrui. Vorremmo davvero che le nostre non restino solo "Parole al vento". Marco Cioffi e Danilo Gatto


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