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Quei soavi non so che

Musiche anodine, rièns, peccati di vecchiaia di Rossini e commensali
In occasione del 150mo anniversario della morte di Gioachino Rossini

MARCELLA ORSATTI TALAMANCA, soprano
“IL GIOCO DELLE PARTI”. ensemble vocale
ALESSANDRO D’AGOSTINI, pianoforte, harmonium e direzione

“Non conosco un’occupazione migliore del mangiare, cioè del mangiare veramente. L'appetito è per lo stomaco quello che l'amore è per il cuore. Lo stomaco è il direttore che dirige la grande orchestra delle nostre passioni”. Così si esprimeva Rossini a proposito della sua passione maggiore, dopo quella per la musica: il cibo. Amante di prelibatezze che gli giungevano da mezza Europa (i formaggi di Gorgonzola, i vini di Bordeaux, i prosciutti di Siviglia o i tartufi di Ascoli), cuoco sopraffino, esperto enologo, amico del più famoso cuoco di Francia, Antonin Carême (a cui tributò l’epiteto di “genio”), Rossini nel 1829 si era congedato dalle scene liriche con il “Guglielmo Tell”, all’apice di una folgorante carriera, deciso a non scrivere più opere ma a rinchiudersi in un aristocratico silenzio, incapace di sintonizzarsi col nuovo gusto musicale che si andava diffondendo e dal quale si sentiva profondamente distante.
Dal suo esilio di Passy, il compositore osservava il mondo della musica del suo tempo, accogliendone i maggiori rappresentanti nel proprio salotto. Tuttavia, non si trattò di un silenzio assoluto: tra salaci ironie, curiose incursioni sacre, disincantati affetti, furono gli anni dei cosiddetti “Peccati di vecchiaia”, piccole gemme musicali destinate ad audizioni private, occasioni ghiotte per tutti i suoi illustri ospiti. Perfino nei titoli bizzarri (“musiche anodine”, “rièns”…) sono chiari gli intenti dissacranti, volti perfino a smitizzare, se possibile, la propria immensa fama.
A questi incontri parteciparono alcuni dei maggiori compositori del suo tempo: Auber, Meyerbeer, Liszt, il giovanissimo Saint-Saëns, che rimanevano puntualmente soggiogati dal fascino del “vecchio pappagallo” (come amava definirsi lui stesso).
Col programma che il concerto propone siamo idealmente trasportati in questo salotto illustre, nel quale intrecciarono, a quella del pesarese, le voci e l’arte di alcuni dei suoi amici e commensali.

Ingresso / Ticket € 15,00 - ridotto) € 8,00 ( riservato ai soci, aiminori di anni 18, agli over 65 e agli studenti universitari e di conservatorio purché muniti di libretto)
Convenzioni aperte con l'Associazione Info. Roma, La chiave del violino e l'Accademia Musicale Sherazade

Servizio gratuito di prenotazione ( vivamente consigliata)

CONVENTO S. XII APOSTOLI - SALA dell’IMMACOLATA
Via del Vaccaro, 9 - angolo p.za Ss. Apostoli Roma

info e prenotazioni:
cameramusicaleromana@gmail.com
www.cameramusicaleromana.it
Tel.: +39 333 45 71 245/ 3498256457


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