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Ragazzi di vita al Teatro Argentina

Un palcoscenico nudo, pochi oggetti di scena, 19 ragazzi di vita pasoliniani, interpreti di esistenze genuine e spregiudicate, fedeltà al testo e attenzione alla parola per un teatro di grande lirismo e comunicazione. 

Dopo lo straordinario successo della scorsa stagione, ritorna la vitalità irrefrenabile e poetica di RAGAZZI DI VITA, creazione corale e struggente diretta da Massimo Popolizio, regista di grande competenza e inventiva, due premi alle “Maschere” come miglior regia e miglior spettacolo, per una messinscena presa d’assalto da un pubblico entusiasta, ampio ed eterogeneo (circa 15.000 spettatori nel 2016, solo a Roma). 

L’energia travolgente di quel piccolo popolo di ragazzi, protagonisti del primo celebre romanzo (1955) di Pier Paolo Pasolini, affiora dalla drammaturgia di Emanuele Trevi, che ne restituisce la lingua pasoliniana riavvicinando il teatro alla letteratura e rafforzando il legame tra il teatro stesso e le radici identitarie della Città.

Il Riccetto, Agnolo, il Begalone, Alvaro, e ancora il Caciotta, Spudorato, Amerigo, sono alcuni dei “ragazzi di vita” dalla vitalità disperata, ritratta in presa diretta nel romanzo che esplode sul palcoscenico nudo per recitare la nuda povertà delle borgate romane con la loro dolcezza furiosa, la loro impulsiva esplorazione del mondo. Un brulichio di voci e corpi che parlano in romanesco e trascorrono le loro giornate alla ricerca di qualche lira e nuovi passatempi. 


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