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Stabat Mater, Giovan Battista Pergolesi

Presentazione
Introduzione al Concerto

Jacopo dei Benedetti detto Jacopone da Todi (Todi, 1236 circa – Collazzone, 1306) è stato un religioso e poeta italiano venerato come beato dalla Chiesa cattolica. Il motivo di fondo della sua produzione poetica è la contemplazione della miseria umana, che deve sollecitare il cristiano a praticare una forte disciplina ascetica. In ogni composizione è presente una struttura drammatica o dialogica, che propone costantemente il tema del contrasto tra anima e corpo, vita e morte, pietà e peccato. Nel suo complesso, l’opera di Jacopone è caratterizzata da una visione dolorosa della vita, forse anche in conseguenza di tutte le sventure che segnarono l’intera esistenza di questo significativo protagonista del Medioevo religioso e letterario italiano.

Giovanni Battista Pergolesi morì a soli 26 anni nel 1736 di tubercolosi e fu sepolto in una fossa comune come più tardi accadrà a Vivaldi ed a Mozart . Colpito dalla tisi, si ritirò (1735) nel convento dei francescani a Pozzuoli. La vita di Pergolesi è una vita di dolore.

Lo Stabat Mater gli venne commissionato Dalla «Confraternita di San Luigi di Palazzo sotto il titolo della Vergine dei dolori» da eseguirsi solo in quella confraternita il Venerdì Santo. Fu iniziato a Napoli, e poi portato a termine nel Monastero dei Padri Cappuccini a Pozzuoli.

"Lo Stabat è una versione al femminile della Passione del Signore, perché sono tanti gli occhi, le angolazioni da cui contemplare l’evento del Cristo Crocifisso.
Lo Stabat sceglie – ed è una tradizione molto presente nella Chiesa e particolarmente sentita nel Medioevo, e non solo – gli occhi della Madre e quindi l’angolazione è mariana nella contemplazione del Figlio. C’è il dramma della donna, che ha generato un figlio per la vita, e adesso lo vede esangue o in fin di vita sulla croce, condannato innocentemente.

C’è il dramma della madre. Quindi innanzi tutto la donna davanti al dolore e poi la donna davanti al dolore del figlio, quindi la madre che guarda, che si contrista: con-tristare, con-dolere, verbi che tornano continuamente per dire che quello che accade ha un’eco nel cuore della madre.

Tutto sorregge il canto ed è funzionale al risplendere delle due voci femminili, e già dall'introduzione si delinea un clima commovente e malinconico, la musica prende vita, forma, diventa arte altissima e sembra quasi di scorgere il volto in lacrime della Madonna davanti al Cristo." Alberto Vitolo

Roberta De Nicola, soprano
Tiziana Pizzi, contralto

Roma Youth String Orchestra
Alberto Vitolo, maestro concertatore

A cura di Associazione Musicale Reggina Domenico Scarlatti www.amrds.it

Info e prenotazioni: info@amrds.it
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