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Tierras del Sud, neocolonialismo nella Patagonia argentina in scena al Mattatoio

"Abbiamo creato Tierras del Sud come un documentario incorniciato dalle arti performative e plastiche" afferma il duo Azkona & Toloza -  parlando di  Tierras del Sud,  seconda parte della trilogia di performance documentarie PACÍFICO, volte ad indagare le connessioni tra le atrocità commesse contro i primi popoli del Sud America e le loro terre, lo sviluppo di nuovi tipi di colonialismo e le varie forme di espressione della cultura contemporanea dominante. La trilogia esplora in profondità gli stretti legami che esistono tra le fortune delle multinazionali, gli stati del Sud America, le ex colonie, lo sfruttamento incessante delle risorse naturali del territorio e le persone che ne subiscono le conseguenze.

In scena la Mattatoio di Testaccio sabato 17 e domenica 18 ottobre per il Romaeuropa Festival, «Tierras del Sud si concentra sui solidi legami tra le enormi fortune straniere che hanno avuto origine nella Patagonia argentina, come quella degli uomini d’affari italiani Carlo e Luciano Benetton, e le brutalità sistemiche commesse nelle province patagoniche di Neuquén, Chubut e Río Negro, terre nelle quali i Mapuche hanno diritti ancestrali. Un conflitto lungo più di 100 anni, risalente all’epoca della cosiddetta “Conquista del Deserto”, una campagna militare finanziata privatamente dall’esercito argentino che ha permesso all’Argentina di strappare la terra ai nativi a beneficio delle proprie oligarchie e del consolidamento degli investimenti esteri, soprattutto inglesi. Un trattamento più che favorevole di cui è testimonianza la creazione della Southern Land Company Limited, la prima azienda inglese di allevamento di bovini nel territorio sudamericano, che finì per possedere quasi un milione di ettari di terra della Patagonia per quasi un secolo. Terre che, nel 1991, sono diventate proprietà della Edizione S.r.l., multinazionale di proprietà del Gruppo Benetton. Edizione attualmente possiede, tra molte altre proprietà, l’aeroporto di Roma-Fiumicino e praticamente tutte le autostrade italiane» raccontano.

Il neocolonialismo, la barbarie e la cultura contemporanea sono solo alcuni dei temi al centro di questa indagine documentaria che parte dall’importanza del controllo del territorio e delle sue risorse per arrivare alla speculazione immobiliare, all’industria del turismo, al razzismo e alla criminalizzazione delle voci dissidenti.

Cosa collega l’industria tessile italiana all’attuale presidente argentino? E che legame c’è tra l’attuale proprietario della CNN e il piccolo clan Mapuche dei Curiñanco? La risposta a queste e altre numerose domande si trova qui, nel sud del sud del mondo.


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