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Un Due Tre, Stella! Monologo per una matita, un pianoforte ed un astronomo

Nell’antichità il termine Arte, dal latino Ars, indicava la capacità di realizzare un oggetto. Questa capacità prevedeva la conoscenza delle regole mediante le quali era possibile produrre quell’ oggetto. L’Ars dunque includeva quello che oggi chiamiamo artigianato, ma non solo, l’Ars includeva anche una parte delle scienze e tra queste: l’Astronomia.

L’Universo, quasi sempre, ci appare come immutabile, fermo nella sua bellezza. Eppure, guardando meglio, lo spazio è popolato da eventi meravigliosi e straordinari. In questo progetto abbiamo scelto di raccontarne uno attraverso l’uso di tre linguaggi: la Scientia ovvero la Conoscenza; l’Arte che nella sua accezione più sublime diviene
l’espressione estetica dell’interiorità umana; la Musica che è la capacità di organizzare i suoni, non a caso, ma proprio nel Tempo e nello Spazio. L’intento è quello di raggiungere una delicata fusione (monologo) di queste tre modalità espressive. La parola, affidata all’astronomo, viene sottolineata dalla matita di una disegnatrice e dal pianoforte di un musicista.

Tre fasi: la contrazione gravitazionale della nube protostellare, il disco di accrescimento con i jet protostellari, le reazioni termonucleari.
Tre linguaggi: la scienza, l’ arte e la musica.
Tre strumenti: la parola, la matita e il pianoforte.
Per raccontare un’unica e meravigliosa storia: la nascita di una stella. L’insieme di queste attitudini crea un’atmosfera carica di pathos che subito guida ed accompagna lo spettatore in un incantevole e inaspettato viaggio nell’Universo.


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