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Vertenze politiche su una versione pornografica del mito di Pasìfae

Debutterà in prima nazionale a Carrozzerie n.o.t. – dal 11 al 14 gennaio 2018 - Vertenze Politiche su una Versione Pornografica del Mito di Pasìfae, scritto e diretto da Johannes Bramante. Protagonisti: Francesca Accardi, Davide Paciolla, Guido Targetti. 

Un mito, dal greco mythos - racconto, è una narrazione di avvenimenti accaduti in un passato remotissimo, quello delle origini; caricato di sacralità, è relativo alle origini del mondo o alle modalità con cui il mondo stesso e le creature viventi hanno raggiunto la forma presente, in un certo contesto socioculturale o in un popolo specifico. Al tempo stesso il mito è la riduzione narrativa di momenti legati alla dimensione del rito. Si tratta quindi di una narrazione appartenente alla tradizione ma non privo di legami con la realtà.

Vertenze Politiche su una Versione Pornografica del Mito di Pasìfae  è uno spettacolo che si ispira ad un mito che nella sua eternità resta attuale. Un testo ambientato ai giorni nostri, in cui la dimensione tragica e mitologica è presente nei protagonisti, i quali dimostrano come l’universalità del mito sia insita nell’uomo.

La meccanica del mito è precisa e spietata: al re di Creta, Minosse, viene regalato dal dio del mare, Poseidone, un magnifico toro bianco. Quando, dopo essergli stato favorevole in varie circostanze, Poseidone richiede che il toro gli venga sacrificato, Minosse si rifiuta di immolare la bella bestia. Il dio, irato, si vendica con spietata fantasia: fa sì che la moglie del re di Creta, Pasìfae, si innamori perdutamente del toro bianco.

La povera regina comincia, soffrendo le pene dell'amore, ad agognare un congiungimento con il quadrupede che, in quanto quadrupede, predilige le mucche alla donna; la quale però non si dà per vinta. Convince infatti l'architetto di corte, il celebre Dedalo, a costruirle una vacca di legno, dentro la quale ella si potrà accovacciare in attesa che la concupiscenza del toro lo porti ad un amplesso con la struttura di legno – e quindi con lei. Cosa che di lì a poco accadrà. Frutto della passione zoofila di Pasìfae sarà, nove mesi dopo, il Minotauro. Questo è il mito. Semplice, passionale e brutale nel suo essere mito.

Lo spettacolo teatrale “Vertenze Politiche su una Versione Pornografica del Mito di Pasìfae” fa reincarnare il suddetto mito in una situazione tanto più attuale quanto più affine a quella narrata dai poeti di duemila anni fa: la mitica Isola di Creta diventa la “Creta Costruzioni SpA”, una società italiana, molto italiana, che si occupa di costruzioni, soprattutto nel settore turistico. Minosse, il presidente, ha da tempo adocchiato un terreno dove costruire un grande resort con tanto di piscine e campi da golf, proposito facilmente realizzabile per uno scaltro businessman di alta estrazione sociale e amici giusti, se non fosse che proprio il terreno prescelto è abitato dall'ultimo esemplare di Toro Bianco in Italia, cosa che preclude il permesso di edificazione al nostro costruttore. Ma Minosse non ne vuole sapere di arrendersi alla legge italiana, insieme ai suoi amministratori delegati, Dedalo e Pasìfae, si dà un gran da fare per cercare di aggirare l'ostacolo.

Ammazzare il toro? Corrompere le autorità? Comprare giornalisti? Quel che accadrà all'interno dell'ufficio principale della “Creta Costruzioni SpA” sarà un groviglio di complotti e speculazioni, di lotte esterne ed interne, senza scrupoli e senza la costrizione all'ipocrisia, solitamente dettata dall'opinione pubblica.

Insomma, sarà una messa a nudo degli animi accesi di tre spregiudicati affaristi, dalla stessa parte soltanto per necessità e devoti solo al capitalismo, in un mondo dove fedeltà, coerenza e ambizione sono termini vacillanti, relativi e spesso pericolosi. Che la storia prenderà una brutta piega quando l'amministratrice delegata Pasìfae comincerà ad avere strane sensazioni va da sé... Il mito, eterno, si compie anche tra cravatte, telefoni e tacchi a spillo.

Vertenze Politiche su una Versione Pornografica del Mito di Pasìfae, completa la trilogia del mito di Johannes Bramante, che nella scorsa stagione ha messo in scena Alkestis 2.1 e Il Complesso Di Antigone.
 


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