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W.A.M - Ironia della Morte al Teatro Marconi

TEATRO MARCONI

W.A.M

Ironia della morte
di Carlo Picchiotti
regia di Claudio Boccaccini
con Ignazio Raso

Un grido di dolore che infrange il silenzio dei mancati affetti. Lui, Wolfgang Amadeus Mozart , che del suono e della musica ha fatto una ragione di vita, costretto a vivere in un mondo noncurante della voce del suo cuore, volutamente distratto, colpevolmente interessato più al personaggio che alla persona. Un grido di dolore che attraversa tre secoli e arriva al Teatro Marconi come un dito puntato, dritto al petto degli spettatori. Un j'accuse che oggi sarebbe stato un post su facebook, alla ricerca di un 'mi piace' che, forse, gli sarebbe stato negato. "W.A.M - Ironia della Morte' di Carlo Picchiotti, con la regia di Claudio Boccaccini e la straordinaria interpretazione di Ignazio Raso -in scena al Teatro Marconi di Roma il 27 e il 28 aprile - è più di un monologo. 

È un irriverente atto d' amore verso Wolfgang Amadeus Mozart , anzi verso Amadè , come lui stesso amava chiamarsi. E' lo sfogo e la denuncia di un uomo che dopo essere stato il traduttore di voglie, di ansie, di passioni e di affanni del mondo, si è trovato da solo. La stessa solitudine che ancora oggi è così presente nella Società moderna, troppo poco attenta ad ascoltare gli altri.

La pièce vede in scena solo WAM, ed è un apparente monologo. Apparente, perché in realtà si trasforma nel suo divenire in un atto di accusa verso il pubblico che, a sua insaputa, si ritrova ad interpretare la parte più scomoda della vita di WAM : quella della nobiltà viennese. WAM si rivolge a lei, che ha riunito tutta per farle ascoltare questo suo ultimo concerto, prima di affrontare la morte. Ed in questa sua ultima rappresentazione, spiega cosa l' ha convinto a morire: la mancanza di amore. Non ha ricevuto quello di sua madre, che in realtà ha sempre ignorato il suo genio, e neppure quello di Leopold suo padre, che l' ha invece sfruttato come fenomeno da baraccone presso tutte le Corti Europee. Non quello delle sue donne, dalla giovane cugina all' adorata moglie Constanze, che ha sempre preferito i salotti mondani all'intensità della sua musica. E, infine, è mancato l'amore dei sovrani …. " troppe note …. era il commento dell' Imperatore dopo aver ascoltato il capolavoro del Don Giovanni", che non gli hanno mai concesso neppure un incarico di Maestro di Cappella. WAM spiega quindi l'amore, anzi il suo amore, e ripercorre tutte quelle tappe della sua vita in cui gli altri non sono stati capaci di riconoscerlo, con il preciso intento di costringerli ora a capire, e a ricevere il suo ultimo tributo: un testamento musicale reso al suo pubblico, che finalmente potrà capire quanto il genio assoluto l' abbia potuto amare. Ecco, questo è WAM , un' altalena tra una smorfia ed un riso tragico , che racconta con devozione l'amore di un artista e la disperazione di un uomo .


 


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