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When the rain stops falling al Teatro Argentina

When the rain stops falling di Andrew Bovell regia Lisa Ferlazzo Natoli al Teatro Argentina dal 26 febbraio al 6 marzo 2019.

Traduzione Margherita Mauro, con Caterina Carpio, Marco Cavalcoli, Lorenzo Frediani, Tania Garribba, Fortunato Leccese, Anna Mallamaci, Emiliano Masala, Camilla Semino Favro, Francesco Villano . Scene Carlo Sala. Costumi Gianluca Falaschi. Disegno luci Luigi Biondi. Disegno video Maddalena Parise. Disegno del suono Alessandro Ferroni.

Un progetto di Compagnia Lacasadargilla, produzione Teatro di Roma - Teatro Nazionale Emilia Romagna Teatro Fondazione - Teatro Nazionale, Fondazione Teatro Due Parma con il sostegno di Australian Embassy-Rome e Qantas Airways.

When the rain stops falling, lo spettacolo

Sta piovendo. Gabriel York aspetta l’arrivo del figlio che non vede da quando questo aveva sette anni: “So cosa vuole. Vuole quello che tutti i giovani vogliono dai loro padri. Vuole sapere chi è. Da dove viene. Dove sia il suo posto. E per quanto ci provi non so cosa dirgli”. È questo l’inizio di una saga familiare, un viaggio “genealogico” nella memoria, le eredità e l’abbandono, che ci porta – avanti e indietro nel tempo, dal 1959 fino al 2039 – alle soglie di un incredibile diluvio torrenziale in cui il passato si materializza in forma di valigia e un pesce caduto dal cielo ha il sapore eccentrico e favoloso della pioggia di rane in Magnolia di Anderson. When the rain stops falling racconta del tempo come sapere e dimenticanza, sapore e leit motiv involontario. Di come il tempo meteorologico influenzi magicamente le nostre vite e cambi la Storia, e di come la Storia stia già cambiando il presente sull’ombra del futuro. Una scenografia minimale – un tavolo e poche sedie – è la condizione per restituire l’asciuttezza incalzante e claustrofobica del testo. Pochi oggetti, qualche ombrello, una valigia, una zuppa di pesce e il grande pesce caduto dal cielo. La proiezione evanescente dello scheletrico albero genealogico ci ricorda che il punto centrale del discorso non è tanto scoprire la “vera storia” di una famiglia, ma è la famiglia stessa. Una sola moltitudine, fatta di reperti incomprensibili, raccolti a un tavolo da pranzo, un lungo tavolo dove si succedono le generazioni.

Orari spettacolo:
prima ore 21.00
martedì e venerdì ore 21.00
mercoledì e sabato ore 19.00
giovedì e domenica ore 17.00
lunedì riposo

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