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Luna park centro storico, è guerra agli affitti brevi: dopo l'assessore Onorato si mobilitano i comitati

Chiesto un regolamento per limitare la trasformazione degli appartamenti del centro in strutture extra alberghiere

Foto d'archivio.

Fissare regole stringenti per contenere la trasformazione degli appartamenti in strutture per affitti turistici brevi. E’ questa la richiesta di chi vive nei territori del centro storico che, per effetto di questo fenomeno, si stanno rapidamente svuotando di abitanti. E’ il caso ad esempio del Rione Monti dove sono stati censiti, dal comitato di quartiere, 249 case vacanze, 15 b&b, 174 appartamenti usati per fini turistici.

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Le strutture extra alberghiere nei rioni

La situazione del rione Monti, fotografata dal Cdq sulla base di dati acquisiti dal portale 060608, il sito d’informazione turistico culturale di Roma Capitale, sono comuni anche ad altre zone del cosiddetto sito Unesco. A Trastevere le case vacanze sono 159, all’Esquilino 155, nel rione Campo Marzio 143. Sono numeri che fanno riflettere sulla dimensione di un fenomeno che, già nel 2019, aveva portato a stimare da “Mapparoma” la presenza di 15mila e 700 alloggi destinati per finalità turistiche solo nel municipio I. 

Il caso di Firenze

Questo fenomeno riguarda anche altre città d’arte come ad esempio Firenze. Nel capoluogo toscano il sindaco Dario Nardella ha previsto, dal primo giugno, di vietare in tutta l’area Unesco di attivare nuove destinazioni d'uso residenziale per affitti turistici brevi”. E Roma cosa fa? L’assessore al turismo Alessandro Onorato, riferendosi al caso di Firenze, ha dichiarato che “è una soluzione che merita molta attenzione” ma che  “vogliamo capire quanto sia davvero efficace, non ci possiamo permettere migliaia di ricorsi”. Nel frattempo i comitati stanno lanciando delle proposte.

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Dal comitato di quartiere del Rione Monti, tra le realtà più attive nel centro storico, recentemente in prima linea anche sul fronte del regolamento sulle attività commerciali del centro, è arrivata una proposta. Anzi, un insieme di proposte. Sono contenute in un articolato documento che verrà discusso il 6 giugno nella casa del Municipio I , in via Galilei 53. Appuntamento a cui sono invitati l’assessore al patrimonio Tobia Zevi e l’assessore al Turismo Alessandro Onorato. 

Regole più stringenti

Il Comitato del Rione Monti, con il suo presidente Nicola Barone, suggerisce di scrivere un apposito regolamento che prevede una serie di norme. Chiede, ad esempio, di “fissare ad uno il numero massimo di appartamenti gestibili secondo modalità non imprenditoriali” e, al tempo stesso, suggerisce di definire una quota massima di locazioni brevi per un unico stabile. “Questa quota – si legge nel documento - non dovrebbe mai superare le 2 unità e comunque il 10% del totale per gli stabili di piccole dimensioni (fino a 15 appartamenti)”.  Si suggerisce anche di rendere obbligatorio il “cambio di destinazione d’uso” per le abitazioni destinate a locazione breve di tipo turistico, se hanno caratteristiche d’impresa. Aspetto che potrebbe aiutare anche l'Ama nel gestire la raccolta rifiuti di queste realtà, mostratasi spesso problematica nei rioni in cui sono presenti, con i sacchetti che vengono lasciati sotto i vari B&B.

I necessari controlli

Sul fronte dei controlli, il comitato chiede all’amministrazione di istituire “una task force dedicata” che possa intervenire subito in caso di irregolarità denunciate ed anche l’attivazione di “un numero verde di pronto intervento attivo h 24 collegato a una centrale operativa dedicata alle situazioni urgenti, in cui si verifichino schiamazzi, disturbi diurni e notturni, rischi per la sicurezza”. Proposte concrete che l’amministrazione ha la possibilità di vagliare se non vuole arrivare alla soluzione adottata da Firenze. 
 


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