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Anagrafe dell’edilizia scolastica, Idv: "Un rinvio che dovrà essere brevissimo"

ANAGRAFE DELL'EDILIZIA SCOLASTICA: UN RINVIO CHE DOVRA' ESSERE BREVISSIMO

Il Consiglio di Stato ed il Tar del Lazio si erano espressi con una sentenza nei mesi scorsi, che obbligava il MIUR a pubblicare l'anagrafe dell'edilizia scolastica, il Sottosegretario Faraone si era impegnato a presentarla entro il 22 Aprile sulla scia di quanto è accaduto recentemente nella scuola di Ostuni per una tragedia sfiorata.

Ma non sono riusciti a rispettare i termini, il rinvio è dovuto per la mancata comunicazione dei dati da parte di ben 6 regioni: Lazio, Campania, Sicilia, Molise, Basilicata e Sardegna, che non hanno inviato la "fotografia" delle condizioni dei loro edifici scolastici al MIUR causando la paralisi e la situazione in essere.

Rimane pertanto difficile determinare le urgenze e programmare gli interventi, che restano quindi sospesi, ricordiamo che l'istituzione dell'anagrafe scolastica risale al 1996, e dovrebbe rendere noti dati edilizi e di sicurezza di ogni plesso scolastico, quali vulnerabilità sismica, agibilità, stato delle strutture.

Si capisce quindi bene l'importanza di tale banca dati, che riguarda una platea di 8.000.000 di cittadini, che ogni giorno entrano lavorano e studiano nei plessi scolastici della nostra penisola.

Secondo "Cittadinanza Attiva" che minaccia denunce, il 70% dei plessi ha lesioni strutturali, e solo un terzo di questi ha avuto dei lavori di messa in sicurezza, si capisce quindi bene il danno che tale ritardo comporti per una seria politica di rilancio del mondo scolastico.

Nonostante i soldi stanziati dal Governo, che andrebbero comunque aumentati, è inammissibile che manchi un anagrafe dell'edilizia scolastica aggiornata, Italia dei Valori intende quindi interrogare il Ministro Giannini e capire se tale ritardo sarà ragionevolmente contenuto, con una data definitiva, sollecitando le Regioni inadempienti a fornire i dati celermente, ponendo fine alla politica degli annunci nel settore scolastico.

Lo dichiara Marco Comandini Commissario Idv Roma

 


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