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Atac, è gelo tra azienda e sindacati: “A lavoratori pulizie tagliate 1605 ore mensili”

Il nuovo appalto aggiudicato a 500mila euro in meno rispetto al precede, la preoccupazione dei sindacati: “Intollerabile tagliare su sanificazione”. Atac replica: “Manterremo tutte attività”

E’ gelo profondo tra Atac e sindacati. Dopo le polemiche ed il salvataggio in extremis di 15 lavoratori del deposito di Tor Sapienza a rischio esubero, il cambio d’appalto per il servizio di pulizia e sanificazione dei mezzi agita le acque dell’azienda dei trasporti di Roma. 

Atac, cambia appalto: tagliate le ore per pulizia mezzi

Si perchè, a quanto riportano le organizzazioni sindacali, la nuova gestione del servizio comporterebbe il taglio dei parametri orari, e di conseguenza degli stipendi, dei lavoratori che svolgono servizi di pulizia e sanificazione all'interno dei depositi di Porta Maggiore e Prenestina. 

Atac respinge le accuse e rassicura. “Non ci sarà nessun taglio ai servizi di pulizia e sanificazione quotidiana e periodica di mezzi, rimesse e uffici di Atac come conseguenza dello svolgimento di alcune gare di appalto indette dall'azienda che hanno condotto al cambio della ditta aggiudicataria. La nuova gestione del servizio - ha scritto l’azienda di via Prenestina in una nota - garantirà infatti tutte le attività in essere, compresi i servizi di sanificazione di mezzi e rimesse, e i livelli occupazionali. La ditta subentrante si è detta disponibile ad assumere i lavoratori già impiegati nelle attività”. Atac declina poi ogni responsabilità nella gestione dell'appalto, “che come è giusto che sia ricade sugli aggiudicatari”, così come il coinvolgimento di Atac “in una vertenza che riguarda esclusivamente la ditta subentrante”.

I numeri dei sindacati su Atac: "Ore tagliate del 40%, impossibile mantenere standard"

Ma i sindacati, che avevano attribuito alla partecipata del Comune la “responsabilità solidale e sociale” su quanto accade ai lavoratori in appalto, non ci stanno alla narrazione di Atac. “I numeri parlano chiaro” - tuonano Cgil, Cisl e Uil. 

“Fino all’ultimo giorno (15 marzo ndr.) della gestione del servizio da parte dell’azienda uscente, le ore di lavoro a disposizione nei due depositi (Porta Maggiore e Prenestina), pari alla somma degli orari individuali dei 43 lavoratori presenti, era di 6418 ore, che la società subentrante ha dichiarato di dover tagliare del 40% per essere in conformità con l'offerta tecnica sulla base della quale Atac stessa ha aggiudicato l'appalto. L'importo con il quale l'azienda entrante si è aggiudicata il servizio - scrivono i sindacati - è di € 3.519.270,56, mentre quello di aggiudicazione della gara precedente, con cui si pagava il costo del lavoro di tutti i lavoratori e delle 6418 mensili era di circa € 3.018.000. Perchè oggi Atac nega i tagli orari e si giustifica?”

Pulizie mezzi Atac: lavoratori con 1605 ore mensili in meno

Nei prossimi giorni le Organizzazioni Sindacali, sono state convocate per un confronto con l'azienda subentrante, “la quale - fanno sapere - non ha effettuato l'annunciato taglio iniziale del 40%, solo a patto che si potesse  ragionare sull'applicazione di un ammortizzatore sociale che riducesse il 25% dell'orario di lavoro, pari a 1605 ore in meno al mese. Questo l’unico strumento disponibile per evitare licenziamenti collettivi e riduzioni unilaterali dei parametri orari. Da oggi, nei depositi Atac di Porta Maggiore e Prenestina si lavorerà con 1605 ore mensili in meno per eseguire le lavorazioni e ci chiediamo come possano essere garantiti i precedenti livelli di qualità del servizio e la sanificazione adeguata delle vetture. Non è tollerabile - ribadiscono Filcams CGIL Roma Lazio, Fisascat CISL di Rieti e Roma Capitale e Uiltrasporti Roma e Lazio - che in piena pandemia, si ‘risparmino’ ore di lavoro dedicate ad operazioni di pulizia e sanificazione delle vetture, per questo faremo tutte le nostre verifiche e chiederemo accesso agli atti in merito all’offerta tecnica”.
 


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