Politica

Il "pasticcio" dei buoni pasto: 24mila dipendenti capitolini restano senza        

I ticket ostaggio di ricorsi e battaglie legali, comunali infuriati: "Quelli di gennaio caricati a marzo sulla vecchia card, che ne sarà dei prossimi?"

Il cambio di fornitore per i buoni pasto elettronici destinati ai dipendenti del Comune di Roma non s’ha da fare. Almeno per adesso. Il Consiglio di Stato, al quale aveva fatto ricorso la precedente società appaltatrice del servizio, la Repas Lunch, ha annullato l’aggiudicazione alla Edenred Italia. I buoni pasto dei dipendenti capitolini restano così imbrigliati nel braccio di ferro giudiziario tra le due contendenti. 

I buoni pasto per i dipendenti del Comune ostaggio di ricorsi e battaglie legali

Eppure le nuove card erano già state distribuite: via il lunch coupon blu di Repas, dentro ai portafogli dei comunali la nuova tessera bianca con tanto di immagine di spaghetti al pomodoro. Peccato però che siano rimaste tutte vuote. Si perchè “i buoni di gennaio - spiega a RomaToday una dipendente del Comune - sono stati caricati solo i primi di marzo e perdipiù sulla vecchia tessera. I nuovi non sappiamo quando arriveranno e questo è un problema per tutti”. 

I dipendenti capitolini restano senza buoni pasto

Corre veloce tra i corridoi il malumore dei comunali per i quali i buoni pasto, il cui valore è stato aumentato da 5,25 a 7 euro durante l’era di Virginia Raggi, valgono 100-150 euro in più al mese per ciascuno. “Una bella cifra considerando anche l’aumento dei prezzi” - commenta amareggiato un agente della polizia locale. Anche i caschi bianchi sono infatti tra i 24mila dipendenti rimasti senza buoni pasto. “La nostra preoccupazione riguarda soprattutto i tempi: con l’annullamento dell’aggiudicazione la gara sarà da rifare e rischiamo di rimanere senza ticket per mesi”. 

La camera di Consiglio destinata alla discussione del ricorso per revocazione della sentenza, presentato dalla Edenred Italia, è stata rinviata al 12 aprile. Nel frattempo però bisognerà capire come intervenire per ovviare ad una situazione che incide direttamente sulle tasche dei lavoratori.

"Il Campidoglio lascia dipendenti senza buoni pasto"

“Il Campidoglio lascia in attesa dei buoni pasto i suoi dipendenti. La passata e l’attuale amministrazione di Roma Capitale sono riuscite nell'impresa più unica che rara di privare 24mila dipendenti comunali del diritto ai buoni pasto. Un disastro senza appello che si quantifica in un ammanco tangibile per tantissime famiglie romane che, oltre ad avere uno stipendio non in linea con gli altri Paesi europei, adesso non possono contare neanche su una spesa più ‘leggera’ a fine mese” - tuona la capogruppo della Lista Calenda in Campidoglio, Flavia De Gregorio. “Il pastrocchio amministrativo, tra gara vinta da un nuovo soggetto, ricorso presentato dai vecchi fornitori e ora tutto da rifare, non ha una data certa di risoluzione”. Da qui l’interrogazione urgente al Sindaco affinchè chiarisca come il Comune intenda provvedere in attesa che si risolva il contenzioso.
 
“La questione dei buoni pasto che sta investendo il Comune di Roma va risolta in modo tempestivo. Circa 24.000 dipendenti capitolini - incalza l’ex assessore al Personale, Antonio De Santis, che ha portato il valore dei buoni pasto al livello degli altri enti locali d’Italia - sono ancora in attesa dei ticket maturati nel mese di febbraio e, aspetto ancora più grave, non li riceveranno per un tempo al momento non quantificabile dagli uffici comunali. Prescindendo da ogni motivazione di carattere burocratico alla base di tali problematiche, l'Amministrazione capitolina ha il dovere di individuare le soluzioni più idonee atte a garantire, nel più breve tempo possibile, un diritto dei dipendenti tutelato in sede contrattuale. Attendere che la Consip definisca una nuova convenzione significa legare l'erogazione dei buoni pasto a tempistiche indefinite e non preventivabili”.


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