Politica

Atac, 70 bus da Israele inquinanti per l'UE: "Non si possono immatricolare. Fermi nei depositi". L'azienda smentisce

Polemiche sui mezzi a noleggio presi dall'azienda di via Prenestina. La denuncia del Pd

Immagine d'archivio

Settanta bus presi a noleggio da Atac, dopo 10 anni di servizio in Israele, bloccati nei depositi di Salerno e di Roma con il rischio di non poter entrare in servizio? E' la denuncia lanciata dalla consigliera del Pd Ilaria Piccolo. Per i veicoli, datati 2008, all'arrivo in Europa è scattata la procedura di reimmatricolazione: essendo Euro 5 e non Euro 6. 

Ma, stando sempre alla denuncia, non sarebbe possibile avviare una nuova immatricolazione perchè violerebbe le direttive comunitarie. Un danno per la città di Roma e per l'Atac, che ha già versato ai fornitori un anticipo pari al 16% dell'importo (il costo per il nolo, manutenzione compresa, è di circa 500mila euro al mese). 

"Sono in corso incontri con la Motorizzazione, ma il Campidoglio ha già pagato ai fornitori il 16% dell'importo, che è pari a circa 500mila euro al mese. Raggi e Meleo vengano in Aula a spiegare quello che si prefigura come l'ennesimo danno perpetrato nei confronti di Roma e dei suoi cittadini". 

Ieri in serata però la smentita di Atac. "L'azienda non corre alcun rischio economico per la fornitura. I corrispettivi finora versati al noleggiatore sono infatti coperti da specifica polizza di garanzia. Relativamente all'immatricolazione delle vetture a noleggio, il fornitore sta provvedendo, a sua propria cura ed onere, alla finalizzazione di quanto necessario per mettere in strada le vetture come previsto dal contratto". 


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