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Castel Romano, Gualtieri usa il piano rom di Raggi: entro novembre famiglie fuori dal campo

Il bando di gara è on line. Le direttive per i percorsi di inclusione delle famiglie, 128 in totale, sono quelle del piano dell'ex giunta M5s

Campo rom di Castel romano (foto Ansa)

Entro il prossimo novembre il campo rom di Castel Romano verrà svuotato dalle 128 famiglie che ancora lo abitano in pessime condizioni igienico sanitarie. Lo ha stabilito il Campidoglio con la pubblicazione di un bando per reperire enti del terzo settore che accompagnino i 600 ospiti in percorsi di accoglienza e inclusione. I fondi stanziati per l'operazione ammontano a circa 357mila euro e l'avviso pubblico scade l'11 marzo. Ricordiamo che l'area F è stata già sgomberata dall'ex sindaca Virginia Raggi, e che al momento il Comune si muoverà utilizzando lo stesso piano di intervento licenziato dalla giunta grillina. 

Come far uscire le famiglie dal campo

L'ente a cui verrà affidata la pratica dovrà innanzitutto, come specificato nel capitolato di gara, procedere con la regolarizzazione dei documenti (cittadinanza, apolidia, permesso di soggiorno) anche tramite consulenze legali, per favorire l'accesso ai servizi sociali e sanitari. Dopodiché si procederà da una parte sull'asse dell'inclusione lavorativa, con l'avvio di tirocini e corsi di formazione per condurre in autonomia piccole realtà imprenditoriali a livello locale, dall'altro su quello dell'autonomia abitativa ricorrendo al mercato immobiliare privato, oltre a fornire il supporto per l'assegnazione delle case popolari agli aventi diritto con il monitoraggio delle graduatorie per chi ha già presentato l'istanza. Il tutto con sostegno economico fornito dall'amministrazione, come specificato nel bando: "I percorsi di formazione e di inclusione lavorativa possono essere sostenuti mediante un contributo economico, previa presentazione di proposta da parte dell’organismo con relativo piano finanziario, erogato dall'amministrazione previa approvazione fino ad un importo massimo di € 5.000,00 e di € 10.000,00 per il sostegno alloggiativo".

Gualtieri utilizza il piano Raggi

Si tratta né più né meno che dell'applicazione del piano rom dell'ex giunta Raggi licenziato nel 2017. Ancora il sindaco Gualtieri sui campi rom non si è espresso. Non troviamo nulla a riguardo neanche nei 300 obiettivi dei prossimi 180 giorni illustrati nei giorni scorsi alla stampa. Nell'attesa però il campo di Castel romano va sgomberato per ragioni igienico sanitarie che interessano tutto il quadrante. E allora, si legge nel capitolato, "al fine di dare seguito agli interventi mirati alla liberazione graduale delle restanti aree (M e K) del villaggio la scrivente direzione, in attesa dei prossimi indirizzi politici finalizzati alle azioni di inclusione della popolazione rsc, intende avviare una procedura negoziata utilizzando le risorse del bilancio 2022". 

Viene inoltre confermato del piano Raggi anche il cosiddetto "patto di responsabilità solidale", una sorta di do ut des tra Comune e famiglie coinvolte nei percorsi di accoglienza. Un accordo che viene firmato dalle parti con l'amministrazione che si impegna all'accompagnamento del nucleo nel percorso di fuoriuscita, e la famiglia che a sua volta si assume la responsabilità di garantire il rispetto di tutti gli impegni del patto (garantire la frequenza scolastica dei minori, partecipare alle attività previste per la famiglia impegnarsi nella formale riconsegna al Dipartimento dell'unita abitativa assegnata, ecc.). 

Il piano M5s, lo ricordiamo, è stato fortemente criticato dalle associazioni umanitarie principalmente per la difficoltà di reperire alloggi sul mercato immobiliare privato. Una misura che in più occasioni il Comune non è riuscito ad applicare. L'unico strumento che ha realmente funzionato è stato il supporto legato allo scorrimento delle graduatorie per le case popolari, misura già esistente al di là del piano. La critica principale ha riguardato il fatto che se è vero che due campi sono stati chiusi, diverse famiglie sarebbero semplicemente rimaste per strada, andando così ad accrescere il numero di insediamenti irregolari. Rispetto a questo da parte della giunta Gualtieri è atteso un cambio di passo che ancora non è arrivato. 


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