Politica

Capitale Lavoro, centrosinistra diserta la votazione del nuovo cda: "Raggi triplica le poltrone"

La delibera votata all'unanimità dal Consiglio metropolitano: "Anche una candidata M5S"

Votazione con polemica nell'Aula della Città metropolitana sulla nomina del nuovo consiglio di amministrazione di Capitale Lavoro. La delibera con i tre nomi che la sindaca Virginia Raggi vorrebbe nominare al vertice della società è stata votata all'unanimità ma senza il gruppo dei consiglieri di centrosinistra 'Le città delle metropoli' che non hanno partecipato in blocco alla votazione a Palazzo Valentini da una parte "perché non è ancora stato nominato il vicesindaco, che manca da dicembre" dall'altra per "non avallare la moltiplicazione e la spartizione delle nomine".

A denunciarlo in una nota è lo stesso gruppo consiliare che spiega: "La proposta era già stata bocciata a maggioranza in commissione (Affari Generali del 18 aprile scorso, ndr)". Anche il centrodestra aveva dato il suo voto contrario: "Ma si sa" continua la nota "che la notte porta consiglio, e stavolta i rappresentanti del centrodestra hanno votato a favore della terna proposta dalla Raggi". Il "parere obbligatorio, ma non vincolante" è così stato approvato all'unanimità ma senza i voti del centrosinistra tanto che, per rendere esecutivo il provvedimento, servirà un ulteriore intervento della sindaca. 

"Invece di ridare una guida politica all'Ente, Raggi preferisce triplicare le poltrone del Cda (che passano da un amministratore unico a tre componenti, ndr), e magari nominare qualche iscritto al Movimento non gratificato dalle urne". Il riferimento dei consiglieri è ad Antonella Gobbo, "già candidata alle ultime elezioni politiche del M5S, ma non eletta", che sulla sua pagina Facebook è ritratta in una fotografia con Carlo Colizza, sindaco di Marino e consigliere metropolitano. Stando all'appello iniziale dei presenti e alle firme di quanti hanno approvato, all'unanimità, la delibera, a mancare non è solo il voto dei consiglieri di centrosinistra. Anche il presidente dell'Assemblea capitolina Marcello De Vito ha lasciato l'Aula di palazzo Valentini. 


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