Politica

"La Regione dimentica il Castello di Santa Severa": l'attacco di Italia Viva alla giunta Rocca

La convenzione con LazioCrea è scaduta da mesi, ma la Pisana non l'ha ancora rinnovata. La capogruppo di Italia Viva Marietta Tidei: "Giochi elettorali?"

"La Regione ha abbandonato il Castello di Santa Severa". A dirlo è la capogruppo di Italia Viva alla Regione Lazio, Marietta Tidei. Il motivo dell'attacco è il mancato rinnovo della convenzione tra la Pisana e LazioCrea, società della Regione, per la gestione del sito. In assenza di questo accordo, la programmazione delle attività culturali del sito è ferma. "E pensare che già gli eventi della scorsa stagione estiva sono iniziati il 20 agosto - ricorda Tidei -. Che senso ha avuto?". 

Secondo la capogruppo di Italia Viva in Regione nulla è stato fatto per sbloccare l'impasse: "Non c'è stata alcuna azione per far vivere il Castello e programmare al meglio la promozione e la valorizzazione del sito - spiega -. La convenzione è scaduta ormai cinque mesi fa. Cosa aspetta la Regione? Senza il rinnovo, LazioCrea non può a sua volta stipulare la convenzione con il Comune di Santa Marinella e riprogrammare le attività culturali del sito. Questa impasse dura da troppo tempo e la Regione non ha mai fornito una spiegazione sul ritardo, nonostante le numerose comunicazioni inviate dal Comune per sollecitare il rinnovo. Dicano chiaramente quello che intendono fare". 

Per Tidei "non è accettabile che la Regione consideri il Comune e le tante realtà associative e culturali del territorio ospiti da tollerare e non soggetti con i quali costruire la valorizzazione e l’animazione del Castello. Alcune botteghe artigiane che lavoravano all'interno del sito sono state mandate via e non sanno se, e quando, potranno riprendere la propria attività". 

Da qui l'attacco alla Regione: "Come è possibile tanta indifferenza nei confronti di un luogo che ha rappresentato per diversi anni un significativo punto di riferimento culturale per l’intera Regione? Non vorrei che a prevalere fossero i ragionamenti di filiera elettorale più che quelli di interesse del territorio".


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