Politica

Migranti, ritorna il centro Baobab: "Pronti a riaprire un nuovo spazio entro l'estate"

I volontari sgomberati da via Cupa si sposteranno a Largo Mazzoni, nell'ex istituto Ittiogenico da anni abbandonato. "Abbiamo presentato il progetto alle istituzioni, non ci hanno risposto, andremo avanti comunque"

Si sposteranno di pochi metri, con più spazi, più servizi e la stessa truppa di volontari che tra giugno e settembre 2015 ha aperto le porte a 35mila migranti, senza aiuti pubblici. Il Baobab riapre i battenti. Entro l'estate i volontari sgomberati dal centro di via Cupa lo scorso dicembre, sbarcheranno all'ex Istituto Ittiogenico, enorme spazio abbandonato a ridosso della stazione Tiburtina, in largo Mazzoni, dove una decina di anni fa venivano allevati esemplari acquatici per il ripopolamento delle acque bonificate di tutta Italia. Oggi è una latrina, un dormitorio per senza tetto, con due stabili fatiscenti e un mega giardino di sterpaglie e rifiuti a pochi metri dal nuovissimo scalo ferroviario. 

Un luogo strategico per ospitare i rifugiati pronti a sbarcare nel Paese, con la stagione estiva e i muri eretti dall'Europa. "Cambierà la rotta balcanica, e sono previsti ingenti flussi migratori - ci spiega Francesca, tra i volontari dell'ex Baobab - e dal momento che le istituzioni non hanno ancora una risposta, noi continueremo a fare il nostro lavoro, l'Italia sarà meta centrale dell'immigrazione dei prossimi mesi". Un progetto quello redatto dall'associazione per rinnovare l'ex istituto Ittiogenico, accorpato nel '95 all'Arsial, Agenzia regionale per lo Sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio, finito più volte sul tavolo del commissario Tronca e della Regione. Risposte non sono mai arrivate, ma i volontari faranno da soli, con o senza la benedizione delle istituzioni. Sulla carta il piano è dettagliato e pronto a prendere forma. "Andremo avanti nonostante durante tutti gli incontri con l'amministrazione non sia arrivata neanche mezza risposta". 

Le idee ci sono tutte. "Vogliamo andare oltre la semplice accoglienza con cibo e posti letto, vorremo creare una rete con medici, psicologi, ong, e anche con le scuole, abbiamo pensato a un museo della migrazione con uno spazio didattico che accolga gli studenti, per metterli a confronto con questa importante realtà". E ancora "uno sportello legale, corsi di lingua, giochi per i più piccoli". Verrà poi replicato sul fronte sanitario il protocollo d'intesa già presente in via Cupa che ha garantito cure mediche per tutti con la collaborazione di diverse realtà associative. 

E di accoglienza dal basso si parlerà a Testaccio, alla Città dell'Altra Economia. Una tre giorni, dal 29 aprile al 1 maggio, che ospiterà le realtà simili al Baobab nate e cresciute fuori Roma. Pensare Migrante è il titolo dell'evento, pronto a riunire attivisti provenienti da tutta Italia. 


Si parla di