Politica

Salute dei laghi minacciata dalle nocciole? Da Martignano a Vico monta la preoccupazione

Un’interrogazione in regione ed un esposto dalle associazioni ambientaliste: sul banco degli imputati le colture intensive di noccioli

Il lago di Martignano

La coltura intensiva delle nocciole ha un impatto sull’ambiente in cui si realizza? Ci sono diverse iniziative, promosse sul piano politico ed anche legale, volte ad investigare questa relazione. Perché, in particolare, questo tipo di piante viene massivamente coltivato lungo le sponde dei nostri laghi.

L'interrogazione sul lago di Martignano

L’ultima iniziativa, in ordine temporale, è stata promossa dalla consigliera Marta Bonafoni (PD), presidente della commissione trasparenza della regione Lazio. “In queste ore, sollecitata dall'Associazione medici per l'ambiente, ho presentato un'interrogazione alla Giunta regionale affinché venga fatta luce su una coltura di noccioli che insiste sulle sponde del lago di Martignano, dunque nell'area del Parco naturale regionale di Bracciano e nella Zona di Protezione Speciale "Bracciano – Martignano” ha fatto sapere l’ex direttrice di RadioPopolareRoma.

Come rilevato dalla consigliera, già al terzo mandato dopo i due maturati con l’amministrazione Zingaretti, “Lo sviluppo nella Tuscia e nelle aree limitrofe della Città metropolitana di Roma Capitale di impianti di noccioleti impone un'attenzione particolare, visto quanto già accaduto in passato al lago di Bolsena”. E’ noto, ha aggiunto Bonafoni, come “le colture intensive determinino una modificazione del paesaggio, con potenziali rischi di inquinamento dell’aria, dell’acqua e dei terreni a causa del possibile utilizzo di pesticidi e fertilizzanti”. Ma non c’è solo il caso di Bolsena.

La preoccupazione per il lago di Vico

La passione per le nocciole, ampiamente impiegate nell’industria dolciaria per confezionare biscotti e creme spalmabili, ha spinto molti proprietari di fondi agricoli ad intensificare la coltivazione di queste piante. Succede anche nel viterbese, ad esempio sulle sponde del lago di Vico. Ed al riguardo, nel 2022, gli avvocati di ClientEarth la Lipu avevano accusato la regione Lazio di non aver adottato tutte le misure necessarie per evitare il degrado dei habitat protetti nel sito Natura 2000 Lago di Vico.

Le acque del bacino idrico, come testimoniano anche le analisi effettuato nel corso dell’ultimo anno, a dispetto del paesaggio circostante sono tutt’altro che paradisiache. “Le fioriture di alghe rosse, che striano il lago in determinati periodi dell’anno, sono il segno evidente di un processo noto come eutrofizzazione: le alghe tolgono ossigeno all’acqua e il lago, lentamente, muore, così come ogni forma di vita al suo interno” ricordava nel 2022 la Lipu, a proposito dell’azione legale promossa per il lago.   

Le coltivazioni intensive e l'ambiente

Ora preoccupa anche la salute delle sponde di Martignano, un altro importante scrigno di biodiversità. A proposito di quest’ultimo caso, la presidente della commissione trasparenza in regione ha fatto sapere di aver “chiesto agli assessorati all'ambiente e all'agricoltura di dare riscontro al Consiglio regionale sul tipo di coltura e su eventuali analisi realizzate per escludere la presenza di inquinanti”. La passione per le nocciole, rimane. Ma nel Lazio si sta diffondendo una certa preoccupazione per gli effetti che, una loro coltivazione intensiva, può avere sull’ambiente e sulla salute, non solo dei laghi.
 


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