Politica

“Contro le vostre manganellate”: domenica gli studenti scendono in piazza

Studenti medi ed universitari in corteo dopo le manganellate ricevute a Pisa e stigmatizzate anche dal presidente Mattarella. Chiedono le dimissioni del ministro Piantedosi

Fermi immagini dalle cariche di polizia pubblicate da PisaTodayTv

Si sono dati appuntamento a pochi passi dal Viminale, in piazza Beniamino Gigli. È quella la sede che gli studenti delle scuole superiori e dell’università hanno scelto per esprimere il proprio dissenso. Alle ore 18.30 di domenica 25 febbraio scendono in piazza per invocare le dimissioni dell’ex prefetto di Roma ed attuale ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Perché gli studenti tornano in piazza

“Non tolleriamo un governo che utilizza metodi violenti e di repressione nei confronti di chi manifesta pacificamente” si legge nella nota che la rete degli studenti medi e l’Unione degli universitari stanno facendo girare, per rilanciare l’appuntamento. Motivo della protesta, è stato ricordato da chi ha lanciato la manifestazione, sono  “gli avvenimenti di Pisa e Firenze” durante i quali “gli studenti sono stati manganellati durante manifestazioni a favore della Palestina”.

La solidarietà del PD

In piazza con gli studenti hanno annunciato di volersi mobilitare anche dirigenti del PD, come il segretario romano Enzo Foschi che dopo aver commentato “le immagini della vergogna”, quelle di “studenti e studentesse manganellati in maniera feroce” ha rilanciato  attraverso i propri canali social il volantino della manifestazione in piazza Gigli aggiungendo che “noi ci saremo”.

Anche l'Anpi dalla parte degli studenti

A pochi passi dal Teatro dell’Opera i manifestanti, solidali con gli studenti toscani, si sono dati appuntamento perché “vogliamo le dimissioni di Piantedosi” in quanto “chi mette in pericolo, chi reprime, chi manganella, non può essere al governo”. La repressione messa in campo contro i manifestanti è stata stigmatizzata da più fronti. L'Anpi, con il suo presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo ha dichiarato che "Piantedosi deve rispondere" per quanto accaduto a Pisa. Anche dal Quirinale è stato mandato un messaggio chiaro.

Mattarella contro il ricorso ai manganelli

"Il presidente della Repubblica - ha reso noto il Quirinale con una nota - ha fatto presente al ministro dell'Interno, trovandone condivisione, che l'autorevolezza delle forze dell'ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare  pubblicamente opinioni”.
 


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