Politica

Regionali Lazio, D'Amato rompe gli indugi: "Se ci saranno le primarie io mi candido"

L'assessore alla sanità della regione Lazio ufficializza la propria candidatura. Astorre, segretario Pd Lazio: "E' uno dei profili di alto livello che possiamo mettere in campo"

Alessio D'Amato c'è. L'assessore alla sanità della regione Lazio, artefice dei successi della campagna vaccinale e in prima linea nella gestione della pandemia negli ultimi 2 anni, ha annunciato la propria disponibilità a candidarsi alle regionali in programma ad inizio 2023. Lo ha fatto nella giornata di ieri, mercoledì 4 maggio, durante un evento organizzato in una polisportiva di Roma Nord, suo territorio di provenienza

Chiare le sue parole. "Zingaretti ha proposto le primarie per le regionali. Se ci saranno le primarie di coalizione io mi candido. Non da solo perché sarebbe velleitaro. Lavorando pancia a terra". Quindi ha aggiunto: "La sfida sarà impegnativa. La prima tappa sarà tra poco, con il voto nei tre capoluoghi di provincia (Rieti, Viterbo e Frosinone, ndr) per riportare queste amministrazioni a sinistra. Io credo bisogna fare uno sforzo anche in questa tappa intermedia ed io sarò presente - ha aggiunto - Per me è importante non disperdere questa esperienza del governo Zingaretti di un riformismo elevato che non può essere resettato con una coalizione ampia che scelga un modello partecipativo per la selezione dei candidati". 

Un annuncio chiaro che arriva dopo mesi di voci e indiscrezioni. Al fianco di D'Amato durante l'evento Piero Badaloni, Guido Milana, Emiliano Minnucci, consigliere regionale del Pd, e Gianfranco Zambelli, ex consigliere regionale Pd e la senatrice dem Monica Cirinnà. E ancora, Daniele Torquati presidente del municipio XV ed Esterino Montino sindaco di Fiumicino che ha nelle parole di commento ha espresso la propria soddisfazione: "L'annuncio della disponibilità di Alessio D'Amato di scendere in campo per un percorso condiviso che porti alle elezioni per il prossimo presidente della Regione è un fatto positivo". Tra i presenti nomi di rilievo, che disegnano il consenso intorno all'assessore: Francesco Vaia, direttore regionale dello Spallanzani, con molti medici e infermieri presenti, e Antonio Rosati, già ex amministratore delegato dell'ente Eur il cui allontanamento causò le ire in particolare di Goffredo Bettini.

Si tratta del primo passo ufficiale in vista delle elezioni. A coordinare la scelta del candidato ci sarà Bruno Astorre, segretario regionale dem. Non a caso ieri è stato tra i primi a commentare la discesa in campo di D'Amato. "La notizia della partecipazione dell’Assessore Alessio D’Amato alle possibili primarie per scegliere il candidato presidente della Regione Lazio del centrosinistra conferma nostra rosa nomi importante. Alessio è uno dei profili di alto livello che possiamo mettere in campo: la scelta poi spetterà a tutto il popolo del centrosinistra". 

Astorre avrà il compito di tessere le fila di una partita complicata, con la definizione del perimetro delle alleanze prima e delle regole per le primarie poi. Da sciogliere infatti il nodo della coalizione che attualmente al governo della regione va dalla sinistra al M5s, fino a Italia Viva e Azione. I tumulti per il termovalorizzatore voluto da Gualtieri hanno messo però in dubbio il supporto del M5s. Nodi da sciogliere, come quello delle candidature alle primarie. Nel Pd c'è chi - il deputato dem Claudio Mancini - ha proposto di presentare un candidato unico del partito democratico. 

Più probabile invece che alle eventuali primarie siano almeno due i dem in corsa. Oltre a D'Amato, a cui nei mesi scorsi è giunto il sostegno di Calenda, della partita dovrebbe essere (salvo sorprese) Daniele Leodori, attuale vicepresidente e regista dell'accordo che ha portato le due consigliere pentastellate, Roberta Lombardi e Valentina Corrado, in maggioranza. Da molti è visto come il successore naturale di Zingaretti e già a gennaio animatore di un evento da molti letto come l'avvio della campagna elettorale. Dato in rampa di lancio anche Enrico Gasbarra. Nelle ultime settimane però le quotazioni di entrambi gli esponenti dem vengono date in calo. In ascesa invece quelle di Michela Di Biase, attuale consigliera regionale ed esponente di spicco di AreDem.


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