Politica

Sanità: tra critiche e plausi Bondi lascia, al suo posto Palumbo

Nominato a ottobre scorso dopo le dimissioni di Polverini, Enrico Bondi lascia il suo incarico di commissario per la sanità del Lazio

Enrico Bondi ha lasciato il suo incarico e non sarà sarà più Commissario per la sanità del Lazio: al suo posto arriva Filippo Palumbo che coprirà il ruolo fino all'insediamento del nuovo governatore della Regione.

Bondi lascia dopo soli tre mesi: era stato nominato dopo le dimissioni di Renata Polverini e si è trovato ad affrontare uno dei periodi più critici della sanità del Lazio.

La Fp Cgil locale oggi parla di una "buona notizia", dall'Ugl Sanità arriva l'auspicio che Palumbo segua una strada diversa, lontana dai "tagli ragionieristici come nel caso del taglio retroattivo del 7% dei budget alle strutture sanitarie accreditate e agli ospedali classificati religiosi".

Ma non tutti cantano vittoria, anzi. Il senatore Pd e presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale Ignazio Marino ricorda che "la sanità del Lazio rappresenta un buco nero. Non si può pensare di affrontare una tale emergenza, cercando di incidere sul debito di dieci miliardi di euro, sostituendo in corsa il commissario ad acta - sostiene -. Il piano di Enrico Bondi ha generato grande agitazione nel sistema sanitario regionale e proprio quando era il momento di iniziare un confronto il governo lo ha sostituito".

Proprio nei mesi del suo incarico come commissario, la sanità del Lazio è stata scossa da numerose proteste di piazza, cortei e allarmi diffusi: dall'Idi-San Carlo alle strutture del gruppo San Raffaele, dal Gemelli agli ospedali religiosi riuniti nell'Aris, fino agli ospedali pubblici come il San Filippo Neri o il Cto, teatro di assemblee e presidi contro i tagli. A fine dicembre sindacati e lavoratori della sanità hanno manifestato di fronte al Ministero dell'Economia e delle Finanze con uno slogan molto chiaro: "Bondi vattene". Nel Lazio l'obiettivo del super-commissario Bondi era ridurre in maniera "selettiva i posti letto destinati alle alte specialità" e "i giorni di degenza media", potenziare "l'offerta assistenziale nelle province per decongestionare l'area romana" e raggiungere nell'arco del 2013-2015 un equilibrio finanziario.

Tra i suoi ultimi atti c'è stata la proroga dei precari con contratto subordinato a tempo determinato e con incarico di collaborazione, dopo Natale, e l'impegno per affrontare i nodi dell'Idi e del gruppo San Raffaele. "Le dimissioni di Bondi da commissario del Lazio sono una buona notizia - afferma oggi il segretario generale della Fp Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola -. Per fortuna il commissario ci lascia senza aver emanato i decreti sul riordino che avrebbero sconvolto la sanità della nostra regione".


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