Politica

Disabili, la lettera al presidente Mattarella: "Con la pandemia famiglie sole, abbandonate e stanche"   

La denuncia al presidente della Repubblica dalle associazioni di caregiver familiari

Immagine d'archivio

Aiuti economici inesistenti o insufficienti, assenza di percorsi in ospedali dedicati ai disabili che hanno bisogno di accompagnamento, servizi di assistenza ridotti al lumicino dagli enti preposti, che in tempi di non hanno rimodulato a dovere gli interventi in forma domiciliare. Sono alcuni dei punti contestati da chi assiste un familiare disabile, contenuti in una lettera redatta dall'associazione Caregiver Familiari Comma 255, firmata da decine di associazioni, una ventina di Roma, e indirizzata direttamente al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 

Nessun aiuto economico

"Dal marzo scorso denunciamo la poca attenzione alla condizione delle persone con disabilità e dei loro caregiver familiari nel governare la crisi pandemica e sanitaria in atto" si legge nella missiva. Già, perché le risorse economiche fornite dalle amministrazioni pubbliche non bastano per chi ha un familiare disabile a carico, e magari nel frattempo ha perso il lavoro o è costretto a rinunciarvi per sopperire a un'assistenza pubblica, in tempi di pandemia, carente. "L'inesistenza di supporti economici ai caregiver familiari lascia le nostre famiglie più povere abbandonate e sole" denunciano le associazioni. Una categoria di cittadini che sembra essere stata dimenticata quella di chi è affetto da disabilità, anche a livello sanitario. 

Abbandonati in ospedale

"Denunciamo l'assenza di percorsi di ospedalizzazione covid 19 rispettosi dell'esigenza di accompagnamento dei nostri congiunti con disabilità" spiegano ancora. Aspetto "che induce le famiglie a non denunciare la positività della persona con disabilità o del caregiver familiare". E ancora, "il mancato ripristino dei servizi già carenti a regime e la forte resistenza di enti erogatori, lavoratori ed enti locali a rimodularli in forma domiciliare".

Il tutto che si aggiunge - per quanto riguarda la sola regione Campania - al mantenimento delle scuole aperte esclusivamente ai ragazzi con disabilità. Una scelta che a tanti genitori non è piaciuta, perché vissuta come una sorta di percorso differenziale per i più fragili e quindi di smantellamento improvviso delle tante fatiche fatte per raggiungere un'integrazione almeno scolastica: "Si rischia così di riaprire le classi differenziali. Il presidente Mattarella ci aiuti a scongiurare che si ratifichi con i fatti un percorso differenziale per i nostri figli con disabilità, foriero di un inaccettabile ritorno al passato".