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Intervista a Daniele Frongia: "Roma, ti presento i tuoi europei di Atletica 2024"

L’assessore allo Sport di Roma Capitale commenta l'assegnazione della manifestazione: "Ennesima dimostrazione che Roma è capitale dello sport"

A cinquant'anni di distanza dalla galoppata che valse un oro a Pietro Mennea, Roma tornerà ad ospitare gli Europei di Atletica Leggera. La Capitale, ha battuto la diretta concorrente, aggiudicandosi l'edizione 2024. Un risultato a cui ha concorso anche il Campidoglio che, con l'assessore allo Sport Daniele Frongia, ha preso parte al lancio della candidatura.

Assessore Frongia, è stato un plebiscito. La candidatura di Roma agli Europei è stata accolta a larghissima maggioranza. Addirittura 12 voti a favore su 14. Ma da quanto stavate lavorando a questo progetto?

Il presidente della Federazione (FIDAL) Alfio Giomi me ne ha parlato già anni fa. Come tutte le cose serie hanno bisogna di fondamenta solide, ed infatti dietro a questa candidatura c’è stato un profondo lavoro di programmazione.

In quale periodo si svolgeranno e quale sarà il ruolo del Campidoglio nell’organizzazione?

Si svolgeranno nell’estate del 2024, le date ancora non sono state stabilite. Per quanto ci riguarda abbiamo già organizzato un confronto con la Federazione per la scelta delle location. Sul piano amministrativo invece il nostro compito è sicuramente quello di firmare il contratto con l’European Athletics. Me ne occuperò personalmente, su mandato delle Sindaca: la relativa delibera di Giunta è già stata depositata. Poi c’è tutto un percorso da costruire da qui al 2024 che riguarda l’organizzazione dell’intera città. Il Comune ospitante avrà molto da fare.

Gli impianti che saranno utilizzati quali sono? Immagino l’Olimpico sia la sede principale. Ma è previsto il ricorso ad altri impianti? La Farnesina, Caracalla, la stella polare di Ostia, verranno impiegati?

L’Olimpico è la sede principale per le gare. Lo Stadio dei Marmi verrà utilizzato per il riscaldamento e la Farnesina per gli atleti di lanci. Sarà molto importante il coinvolgimento di altri stadi di atletica. A Roma quelli comunali sono ben tre. Il Nando Martellini (Caracalla) il Pasquale Giannattasio ad Ostia (ex stella polare) ed il Paolo Rosi che è già la casa dell’atletica romana. Sono contento perchè sarà un’edizione molto diffusa sul territorio.

Ha aiutato nella scelta della città il patrimonio archeologico di Roma?

Assolutamente sì. Nella mia presentazione al Comitato, ho infatti infatti dichiarato: “provate ad immaginare un lanciatore, un atleta, con dietro il Colosseo. E’ un’immagine che poi rimane nella storia dello Sport”. Roma da questo punto di vista ha molto da offrire.

E’ un appuntamento storico, anche perchè arriva 50 anni dopo l’edizione (1974) che ricordiamo soprattutto per l’oro di Mennea. Anche se poi ci sono stati altri importanti risultati. 
 
Un'edizione meravigliosa. Se pensiamo che torniamo dopo 50 anni dove c’erano pietro mennea che vinsero oltre ai 200 anche l’argento nei 100 e nella staffetta, Sara Simeoni nel bronzo nel salto in Alto e Giuseppe Ciondoli nei 10mila metri. Tanta roba.
 
Avete centrato, in maniera anche inaspettata, un grande evento. Questa amministrazione è stata in passato accusata di non portare a Roma grandi appuntamenti internazionali. Si vuole togliere qualche sassolino dalla scarpa?

Sinceramente no. Non dobbiamo dimostrare niente a nessuno. Dal 2016 ad oggi  si sono svolti tantissimi eventi internazionali a Roma. Questa è l'ennesima dimostrazione. Capitale dello sport in italia, Roma attrae manifestazioni di grande livello.Ovviamente eventi che riteniamo sostenibili per la città. Pensi alla Formula E, a quello che ha generato come indotto. Ed ora c’è anche un progetto con le scuole. In questo modo si entra nel cuore dei romani, anche in maniera duratura, tant'è vero che abbiamo deciso di prolungare la sua permanenza in città.  Questo per ribadire che non ci interessano dei mordi e fuggi, bensì dei  progetti lungimiranti, come sarà questo degli Europei.
 
Quali benefici comporterà questa vetrina internazionale per la città di Roma?

Pensiamo ad un grande evento in grado di far partecipare tantissimi giovani, un grande villaggio, il coinvolgimento degli impianti sportivi, delle periferie e delle scuole. Quando si riesce a programmare per tempo un appuntamento di questa portata, poi alla città rimane molto in tema di investimenti sportivi.

Tanti però si chiedono, al di là delle provocazioni, perché oggi gli Europei di Atletica sì e 5 anni fa le Olimpiadi no? 

Noi guardiamo al presente ed al futuro. Non vogliamo riaprire nessuna discussione. Ieri abbiamo dovuto rispondere a Calenda che è tornato sull'argomento. Io però, da amministratore, sono rimasto profondamente ferito dal tavolo per Roma che lui aveva aperto. Ci ha fatto perdere un sacco di tempo. Io ed il mio staff  ci avevamo lavorato portando idee, progettii. E lo stesso avevano fatto il Coni, Sport e salute, le federazioni. Invece il tavolo si è rivelato del tutto inconsistente, il nulla assoluto. Questa sì che è una ferita per la città.

Tornando sull’Atletica, chi l’ha praticata lo sa, è uno sport di grande sacrificio. Con cui si raccoglie poco, negli ultimi anni troppo poco.  Alle Olimpiadi di Rio solo un quarto posto di Antonella Palmisano nei 20km di marcia ed un sesto posto nella staffetta femminile 4x400. Che idea si è fatto, da amministratore e da uomo di sport, sulla crisi di risultati che vive da qualche anno il mondo dell’atletica italiana? Pensa che questa opportunità possa servire ad un rilancio?
 
Da assessore non ho alcun titolo per dare le pagelle alla Federazione. Io credo che, in tutto lo sport, i risultati degli investimenti fatti sui giovani, in termini di medaglie, si vedono dopo molti anni, non dobbiamo guardare al quadriennio olimpico. Però a proposito di giovani io vorrei sottolineare che rispetto a 4 anni fa, per Tokyo, il numero di atleti italiani si è raddoppiato. Ed io credo che sia un segnale di crescita molto importante. 
 
Un buon viatico in vista degli Europei che si svolgeranno due anni più tardi. Come 50 anni fa, a Roma. Il palcoscenico ideale per incoronare un nuovo Pietro Mennea.
 


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