Politica

Linea G, il progetto è in stallo per il parere contrario della Soprintendenza

Un vincolo archeologico sulla tratta Giardinetti- Tor Vergata sta bloccando l’avvio dell’opera

La trasformazione della Roma Giardinetti da linea ferroviaria a tramvia si fa in salita. Ad ostacolare la nascita della linea G, opera già finanziata dal ministero dei trasporti ed assegnata ad un commissario governativo, c’è l’apposizione di un vincolo archeologico.

Una questione di vincoli

La questione non è di poco conto perché comporta un ripensamento del progetto che, ha spiegato l’assessore alla mobilità Eugenio Patanè “obbliga l’amministrazione a rispettare delle caratteristiche tecniche, a rispettare i modi e le forme” che erano alla base del bando aggiudicatosi da Roma Capitale. La questione è ora complicata dal parere contrario espresso durante la conferenza dei servizi. Di questo si è parlato nel corso dell’ultima seduta della commissione mobilità. In verità sarebbero addirittura due i vincoli, hanno chiarito gli uffici senza entrare nel merito. Uno è per la tratta che va da Giolitti a Porta Maggiore. L’altro, che sta destando la preoccupazione del Campidoglio e dei comitati del quadrante sud est della capitale, è quello che va da Giardinetti a Tor Vergata.

Da ferrovia a tranvia: la linea G

Il progetto approvato con il PUMS

La linea delle “ferrovie laziali”, secondo il progetto contemplato nel piano urbano della mobilità sostenibile recentemente approvato, parte da piazza dei Cinquecento e deve raggiungere il Policlinico di Tor Vergata. Prosegue poi per i luoghi che saranno interessati dal Giubileo e si auspica,in futuro, dall’Expo, e si continua fino raggiungere la Banca D’Italia. Questo era il piano originario. Esisteva anche un’alternativa, pensata nel caso in cui non fosse arrivato per tempo la Valutazione d’impatto ambientale. Per ottenerla infatti servono sei mesi e non è poco in considerazione dei tempi che ci separano dal Giubileo. 

Il piano B

Il piano B, illustrato dall’assessore Patanè, prevedeva l’utilizzo del futuro deposito di Centocelle est “già finanziato e che serve per il parcheggio dei tram”. Qualora non si fosse fatto in tempo ad ottenere  la Valutazione d’impatto ambientale, l’idea dell’amministrazione era di “arrivare fare il tratto tra il deposito di Centocelle e Tor Vergata subito, in tempo per il Giubileo. Poi il resto”. Ma il parere contrario della Soprintendenza di Stato complica il quadro ed ora occorre elaborare un piano C. Intanto però l’amministrazione sta lavorando per verificare se sia possibile superare i vincoli.

La corsa contro il tempo

“Auspichiamo una rapida risposta perché – ha commentato il democratico Giovanni Zannola durante la commissione – più si va avanti e più si dilungano i tempi per realizzare l’intervento” che dovrà comunque servire a rispondere alle domande di mobilità di un quadrante “con un bacino d’utenza di 250mila persone” ha ricordato la presidente d’Aula Svetlana Celli “che soffre pesanti carenze sul piano dell’infrastruttura legate al trasporto pubblico”.
 


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