"Salviamo il nostro Lago": Anguillara, Bracciano e Trevignano in piazza contro Acea
Sabato ad Anguillara la manifestazione promossa dal comitato Salviamo il nostro lago. Per l'occasione verrà lanciata la proposta di legge regionale di iniziativa popolare mirata alla costituzione di una Autorità di Bacino
Dai tavoli politici alla piazza. La preoccupazione per il costante abbassamento del lago di Bracciano sfocia in una protesta. Accadrà sabato prossimo ad Anguillara. Ad organizzarla il comitato 'Salviamo il nostro lago'. Per l'occasione verrà lanciata la proposta di legge regionale di iniziativa popolare mirata alla costituzione di una Autorità di Bacino.
Verrà inoltre diffuso e illustrato il documento elaborato dal Comitato che, sulla base di dettagliati studi scientifici, si propone, tra le altre cose, di sollecitare in primo luogo provvedimenti urgenti per una sospensione dei prelievi Acea, di presentare un esposto-impugnativa al ministero dei Lavori pubblici avverso la convenzione-capestro che attribuisce alla Acea il potere di gestione dell'intero ciclo delle acque del territorio lacustre, di adire, quindi, l'Autorità nazionale delle acque per richiedere un suo autorevole intervento per restituire alle popolazioni sabatine i loro diritti di cittadinanza e la loro dignita' di autogoverno.
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"Mentre l'esistenza stessa del Lago di Bracciano è messa a dura prova dalle captazioni, è assurdo che non si stia facendo nulla per riparare acquedotti colabrodo che perdono più della metà dell'acqua sorgente immessa in rete - dichiara Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio"
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"Stiamo assistendo", continua Scacchi, "ad una enorme captazione continua da oltre due mesi dell'acqua del Lago di Bracciano che causa un abbassamento senza precedenti del livello e ne mette a dura prova la biodiversità, il valore ecosistemico e le bellezze ambientali e paesaggistiche. Sembra però incredibile che mentre accade tutto ciò, continui la dispersione in rete di quantitativi allucinanti di acqua potabile a causa delle condutture vetuste, più della metà della risorsa idrica sorgiva entra nelle reti e sparisce negli acquedotti colabrodo. I gestori del servizio idrico non possono continuare a far finta di niente sfruttando la risorsa pubblica per eccellenza, in maniera così violenta".
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"Peraltro", conclude il presidente di Legambiente Lazio, "la siccità di questo inverno è causata dai mutamenti climatici scatenati dalle emissioni di gas serra, dovremo farci sempre più i conti ed è quindi prioritario e fondamentale adeguare le condutture idriche, insieme ad un cambio degli stili di vita per evitare gli sprechi eccessivi di acqua: si calcola per esempio che la mancanza del doppio flusso di scarico dei gabinetti nelle sole scuole romane, provochi un'allucinante spreco di oltre un miliardo di litri di acqua all'anno".
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