Politica

Matrimoni gay, la reazione di Alfano: "Marino firma autografi"

Il ministro ha confermato con un post su Facebook la nullità dell'azione del primo cittadino. Intanto in piazza del Campidoglio la contestazione di Ncd

La protesta in Campidoglio

"Marino firma autografi”. Sceglie un post su Facebook il ministro dell’Interno Angelino Alfano per commentare la cerimonia del sindaco Ignazio Marino che questa mattina in Campidoglio ha trascritto il matrimonio di sedici coppie omosessuali contratte all’estero andando contro alla circolare con cui il Viminale ha chiesto ai sindaci di non procedere alla registrazione. “Ribadisco: per l'attuale legge italiana, ciò non è possibile. La firma di Marino non può sostituire la legge e non ha dunque alcun valore giuridico. In pratica, il sindaco Marino ha fatto il proprio autografo a queste, peraltro rispettabilissime, coppie". 

IL PREFETTO - Anche il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha fatto sapere che procederà all'annullamento delle trascrizioni. Si legge in una nota: "Appresa la notizia dell'avvenuta trascrizione dei 16 matrimoni tra coppie gay da parte del Sindaco di Roma Ignazio Marino, il Prefetto ha comunicato che inviterà immediatamente il sindaco alla cancellazione di tali trascrizioni. Ove non dovesse procedervi provvederà all'annullamento delle stesse secondo le prescrizioni di legge". 

LA PROTESTA - Intanto nella piazza del Campidoglio un gruppo di esponenti e attivisti di Nuovo Centrodestra ha contestato il primo cittadino. “Marino si è blindato e barricato in Campidoglio per violare la legge. Ha precluso la piazza ai cittadini mentre compie un'azione fuorilegge in barba al legislatore nazionale e alla Costituzione. Presenteremo una interrogazione parlamentare su quanto di indecente accaduto oggi in piazza" ha commentato Barbara Saltamartini, deputato e portavoce nazionale Ncd, tra i promotori del flash mob organizzato dal Nuovo Centrodestra. In un primo momento infatti la piazza antistante palazzo Senatorio era rimasta chiusa per evitare eventuali disordini. L’accesso è stato concesso solo in un secondo momento dalle forze dell’ordine. 

ALEMANNO Attacca anche l’ex sindaco Gianni Alemanno che nei giorni scorsi si era recato i Prefettura insieme ai consiglieri di opposizione di centrodestra capitolini per chiedere a Giuseppe Pecoraro di bloccare il sindaco. "I sindaci sono ufficiali di governo che devono far rispettare le leggi dello Stato da tutti i loro cittadini. L'iniziativa di questa mattina del sindaco Marino, che ha registrato i matrimoni delle persone dello stesso sesso contratti all'estero sui registri dei matrimoni di Roma Capitale, è un atto illegittimo ed illegale che deve essere non solo annullato ma anche sanzionato dalla magistratura” ha detto Gianni Alemanno intervenendo a Marino al convegno su centrodestra ''Ricominciamo da Noi''. Poi ha aggiunto: “Non abbiamo nulla contro i gay, siamo pronti a discutere per una nuova legge che tuteli i diritti individuali nelle unioni omosessuali, ma non vogliamo, come peraltro afferma la Costituzione, che queste vengano equiparate a famiglie che possono adottare bambini”. 

LA REAZIONE - A chiedere chiarezza sulla manifestazione però il Gay Center: "Piazza del Campidoglio è stata concessa dalla Questura a una manifestazione di estrema destra non autorizzata. Agli esponenti delle associazioni, tra cui Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center e Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay, così come alle coppie e alle famiglie che hanno partecipato alla cerimonia di questa mattina in Campidoglio, viene negato di passare in piazza del Campidoglio evidentemente occupata da manifestanti di estrema destra col beneplacito della questura per una manifestazione non autorizzata. Chiediamo chiarezza al ministero dell''interno su questa vicenda, evidentemente a livello politico si è voluto consegnare piazza del Campidoglio all''estrema destra".

LA QUESTURA - Come comunica la Questura, mentre la cerimonia di trascrizione era in corso, una settantina di persone appartamenti ad organizzazioni di destra che intendevano raggiungere piazza del Campidoglio, chiusa per l'occasione nel tentativo di evitare disordini, sono stati bloccati dai poliziotti. Nella nota si legge: "I promotori della suddetta manifestazione e di altre iniziative estemporanee effettuate nella zona sono stati individuati ed identificati dagli uomini della Questura, e saranno deferiti all’Autorità Giudiziaria per manifestazione non preavvisata".

LA DIOCESI - Insorge anche il mondo cattolico. A definire la decisione di Marino "una scelta ideologica, che certifica un affronto istituzionale senza precedenti" è invece l’editoriale di Angelo Zama, responsabile di Roma Sette - il settimanale della diocesi di Roma. "La vita della città chiama ad altre urgenze reali. C'è un bene collettivo da promuovere a ogni costo, specialmente in questo tempo di crisi morale ed economica. Una provocazione come quella del sindaco Marino resta un mero vessillo dell'ideologia sul Campidoglio. Una ferita alla città e alla legge, che non serve a niente e a nessuno". 

LA CEI - Nel pomeriggio invece è arrivata la scomunica della Conferenza episcopale italiana: "La notizia della trascrizione oggi, in Campidoglio, di matrimoni tra persone dello stesso sesso, avvenuti all'estero, sorprende perché oltre a non essere in linea con il nostro sistema giuridico, suggerisce una equivalenza tra il matrimonio ed altre forme che ad esso vengono impropriamente collegate. Una tale arbitraria presunzione, messa in scena proprio a Roma in questi giorni, non è accettabile" afferma la Conferenza episcopale italiana in una nota dell'ufficio nazionale per le comunicazioni sociali. "L'augurio è che il rispetto delle persone individuali sia sempre salvaguardato nelle loro legittime attese e nei loro bisogni, senza mai prevaricare il dato della famiglia. La sua originalità non può essere diluita, se ci sta veramente a cuore il 'bene comune' che è la differenza, dei generi e delle generazioni. In una parola, se ci preme la famiglia".


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