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Metro C ferma, il 63% assente nel primo turno: i dati di Atac finiscono in Procura

Il Garante degli scioperi invia il report ai magistrati. Ieri l'audizione di Atac che ha informato l'autorità sulle assenze in massa che il 23 novembre hanno costretto al blocco del servizio

Ingresso della metro chiuso, immagine d'archivio

Il caso metro C finisce in Procura. Ieri Atac ha comunicato i dati dell'indagine interna avviata lo scorso 23 novembre, a seguito dello stop totale della linea per "assenza del personale". Stando al report della municipalizzata il 63% del personale del primo turno della mattina non era in servizio e non ha confermato l'assenza per il giorno successivo. Un'assenza in massa che ha fatto subito pensare a una sorta di "sciopero bianco". Dati che hanno spinto il Garante per gli scioperi a rivolgersi ai magistrati. 

I dati Atac sulle assenze

"Riteniamo opportuno informare, per doverosa conoscenza, la Procura della Repubblica competente, ai fini di ogni accertamento in ordine ai profili di regolarità" scrive la Commissione di garanzia, dopo aver ascoltato l'azienda capitolina dei trasporti Atac. "La Commissione - si legge nella delibera approvata - ha preso atto di quanto comunicato dall'azienda, in merito all'assenza anomala di parte del personale non riconducibile nè a problemi di relazioni industriali interne, nè a conflitti in corso riferibili a vertenze interne, nè tantomeno a carenze di organico". 

Una ricostruzione che però non convince. "Non possiamo non nutrire delle perplessità rispetto all'asserito buon andamento delle relazioni industriali e, al contempo, non rilevare come il picco di assenze registrato il 23 novembre (9%, il tasso di assenze giornaliero, ndr) sia notevolmente superiore a quello generalmente riscontrato in condizioni di normalità (0,5%), comunicate peraltro a distanza molto ravvicinata tra loro, inducendo a sospettare l'effettuazione di un'azione collettiva concertata, che ha procurato grave disagio al diritto alla mobilità dei cittadini utenti. Assenze che, come asserito dall'Azienda attraverso la formale documentazione a giustificazione fornita all'Inps dai lavoratori risulterebbero comunque conformi alla legge ed alle procedure amministrative interne". 

"La Commissione - si puntualizza infine nella delibera - assicura di vigilare con attenzione in relazione alle misure che verranno adottate dall'Azienda con lo scopo di scongiurare episodi analoghi di blocchi del servizio, tenuto conto del grave danno inflitto ai cittadini anche in ragione della delicata situazione causata dalla pandemia e dal possibile aggravamento che ne consegue nella diffusione del contagio".


 


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