Politica

Stop ai lavori della Metro C, da lunedì 3000 operai in cassa integrazione

Finita la "tregua ferie", continua ad apparire lontano l'accordo. Da lunedì per gli operai del consorzio e quelli dell'indotto potrebbe scattare la cassa integrazione

Dalle ferie alla cassa integrazione. Sembra essere questo il destino dei 3000 operai, tra quelli alle dirette dipendenze delle ditte del consorzio e quelli dell'indotto, della Metro C. Lunedì infatti scadrà il termine fissato il 9 agosto per trovare una soluzione. Due settimane fa infatti si era deciso di "mandare in ferie" gli operai e nel frattempo di provare a trovare una soluzione.

IL NODO - La cassa integrazione è una mossa strategica del consorzio di imprese della metro C. Il nodo è quello di provare a mettere alle strette il Campidoglio, che deve, secondo l'azienda, saldare la sua quota dei 253 milioni di euro dovuti dopo un accordo transattivo per l'aumento dei costi per i ritrovamenti archeologici nella zona di San Giovanni. Il Comune, su tutti Marino e il suo assessore alla mobilità Impronta, chiede tempo per verificare l'esattezza dei maggiori costi. La richiesta è di spostare la data al 30 settembre. Fatte le verifiche, appurata l'entità dei maggiori costi e ricevuta da parte delle aziende un preciso cronoprogramma di consegna dei lavori, il Campidoglio si è detto pronto ad accogliere tutte le richieste.

ACCORDO IMPOSSIBILE - L'accordo tuttavia non piace alle aziende del consorzio. Ecco perché il 9 agosto si è preso tempo. Finite le vacanze sono ripresi gli incontri. Ieri al tavolo si sono seduti Comune, Imprese e Roma Metropolitane. Nulla da fare però: la fumata è stata nera.

CGIL E IMPRESE - La cassa integrazione appare esito scontato per la Cgil e il consorzio di imprese. Nicola Franco, uno dei rappresentanti del comitato imprese affidatarie di Metro C, dalle colonne del Corriere della Sera, attacca: "Il 2 settembre bloccheremo i Fori Imperiali coi nostri mezzi. Finora le banche ci hanno anticipato il pagamento delle fatture. Ora hanno chiuso i rubinetti. Su 3 mila operai la metà è già in cassa integrazione, alcune aziende hanno avviato la messa in liquidazione".


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