Politica

Museo della Scienza, ci siamo: al via il bando. Roma investirà 75 milioni di euro

Le archistar pronte a progettare un luogo pensato già a fine '800. Sorgerà su via Guido Reni, negli spazi dell'ex caserma. Al primo classificato un premio da 150mila euro

Parisi, Gualtieri e Veloccia durante la presentazione del concorso internazionale

Parte il 14 novembre la prima fase progettuale per la realizzazione del Museo della Scienza in via Guido Reni, all'interno degli spazi dell'ex caserma. Nella Sala della Protomoteca in Campidoglio il sindaco Roberto Gualtieri, gli assessori Maurizio Veloccia e Miguel Gotor (urbanistica e cultura), la presidente del II municipio Francesca Del Bello e il premio Nobel Giorgio Parisi illustreranno i dettagli del bando internazionale per la progettazione del polo, che sorgerà all'interno degli spazi dell'ex caserma al numero 7 dell'asse del Flaminio. 

Il Museo della Scienza a via Guid Reni

La volontà di creare un Museo della Scienza affonda le radici al Diciannovesimo secolo, quando Roma venne proclamata Capitale del Regno d'Italia: "Già Quintino Sella ne parlava - ricorda Veloccia - e già la prima legge per Roma Capitale prevedeva la costruzione di un Palazzo delle Scienze, che doveva ospitare la sede dell’accademia scientifica nazionale e le collezioni annesse, con finalità didattiche, agli 'stabilimenti scientifici' dell’Università di Roma. La mancata realizzazione di questo progetto, definitivamente caduto al volgere fra Ottocento e Novecento, lasciava alla gestione dei singoli istituti (universitari e non) le pur consistenti raccolte scientifiche esistenti nella Capitale". L'obiettivo dell'amministrazione è avere lo studio di fattibilità entro il primo semestre del 2023, andando a bando per l'appalto nel 2024 e iniziare la costruzione all'alba del 2025, l'anno del Giubileo. Un investimento complessivo da 75 milioni di euro.

Cosa prevede il progetto della Città della Scienza presentato a febbraio 2022

Il progetto di rigenerazione urbana di via Guido Reni, varato definitivamente a metà febbraio, prevede la realizzazione di una più vasta Città della Scienza all'interno del comparto riservato ai servizi pubblici, con un'estensione di 10.754 mq e che passerà al patrimonio comunale dopo la firma dell'apposita convenzione, con oltre 32.000 mq di parcheggi pubblici (e privati, ma a uso pubblico), verde pubblico e servizi locali e quasi 10.000 mq di passeggiata. "Dopo anni di stasi - prosegue Veloccia - il progetto del Museo riprende vigore nel 2014 con la giunta Marino quando si immagina di inserire il Museo nell'ambito della riqualificazione della ex Caserma Guido Reni, con un lavoro avviato da Giovanni Caudo (al tempo assessore all'urbanistica, ndr) ed interrotto negli anni successivi per la messa in discussione dello stesso progetto. Con Gualtieri e l'assessore Gotor fin dal primo giorno della nuova consiliatura abbiamo ricominciato a lavorare".

Un concorso internazionale diviso in due fasi: chi vince otterrà 150mila euro

Lo studio di architettura che vincerà il bando per l'ideazione vincerà 150.000 euro, mentre il valore per l'eventuale affidamento della progettazione sfiora il milione e mezzo. Nella prima fase, il concorso prevede l'elaborazione (anonima e gratuita) di idee, così da poter stilare una graduatoria. Le cinque migliori proposte passeranno alla seconda fase, cioè l'elaborazione del progetto di fattibilità tecnico-economica. Per le elaborazioni il bando richiede 4 tavole e una relazione illustrativa e tecnica e il comitato selezionatore assegnerà fino a 70 punti per la qualità architettonica e urbana del progetto e fino a 30 punti per la flessibilità d'uso degli spazi. Chi si piazzerà dal 2° al 5° posto della graduatoria riceverà un rimborso di 20.000 euro.

Gli architetti romani: "Concorso di progettazione unico modo che premia qualità"

“Il concorso di progettazione - afferma Alessandro Panci, Presidente dell'Ordine degli Architetti di Roma e provincia in occasione della presentazione del bando internazionale - è l’unica procedura di gara prevista nel codice appalti che pone al centro della valutazione la qualità del progetto. In un momento storico in cui i finanziamenti del PNRR chiedono di spendere tanto e in fretta, non possiamo dimenticare che il risultato che rimarrà non sarà il rispetto dei tempi e dei pagamenti, bensì l’opera realizzata. Un buon progetto corrisponde alla realizzazione di edifici e spazi pubblici che condizioneranno positivamente la nostra qualità di vita. I grandi progetti come questo,  interventi in siti complessi,  devono poter essere valutati avendo a disposizione più soluzioni nelle fasi di indirizzo e scelta, come avviene solo col concorso di progettazione”.


Allegati

Si parla di