Politica

Borghesiana, la cooperativa non riesce e pagare il mutuo: 40 appartamenti pignorati nel piano di zona

Coinvolte 30 famiglie che abitano in una palazzina in via Rocca di Neto

“Le comunico che in data 7 marzo, a partire dalle ore 9.30, il custode giudiziario effettuerà l’accesso presso il suo immobile”. Mattinata “difficile”, quella di ieri, per i 30 inquilini della palazzina di via Rocca di Neto 11, nel piano di zona Borghesiana. La comunicazione “ci è stata data solo due giorni fa. Con queste due righe abbiamo scoperto che una banca si sta prendendo le nostre case” le parole di un residente che ha raccontato la sua situazione a Romatoday ma preferisce restare anonimo. 

La storia è simile a quella raccontata su questo sito nel settembre del 2018: la cooperativa costruttrice, Lega San Paolo Auto, è in debito di circa 700 mila euro con la banca che ha erogato il mutuo per la realizzazione dell’immobile, Intesa San Paolo, e questa ha chiesto e ottenuto dal tribunale una procedura di pignoramento. Siamo nel piano di zona Borghesiana, comparto B, in una delle centinaia di palazzine realizzate in regime di edilizia agevolata e destinate a essere affittate a prezzi più bassi rispetto a quelli del libero mercato perché realizzati con l’intervento pubblico, su terreni di proprietà comunale o con il contributo di finanziamenti regionali, che in questo caso ammontano a circa un milione mezzo di euro. 

“Per un alloggio che non raggiunge nemmeno i 70 metri quadrati, il mio affitto mensile ammonta a poco meno di 700 euro al mese, che con le spese arriva a circa 800 euro” racconta l’inquilino che vive in questo appartamento dal 2012. “Prima di accedere all’appartamento ho versato anche 6 mila euro più una caparra di 2 mensilità. Abbiamo chiesto più volte al Comune di Roma di adeguare le tabelle degli affitti, sottraendo il contributo pubblico dal calcolo finale, proprio come accaduto in decine di altri piani di zona della città, ma la risposta non è mai arrivata” spiega. “E pensare che in una palazzina nello stesso piano di zona ma in un altro comparto, realizzata in regime di edilizia agevolata, le tabelle emesse dal Comune di Roma fissano in 380 euro l’affitto mensile per un appartamento di questo taglio” denuncia. 

Senza considerare che si tratta di un quartiere “senza servizi, dove le opere pubbliche non sono nemmeno state terminate. Per accedere a questa casa ho dovuto anche dimostrare di avere determinati requisiti. Perché devo pagare prezzi così alti per un alloggio che è stato addirittura finanziato dalle istituzioni pubbliche?”. Una domanda che si sono posti in molti dentro alla palazzina di via Rocca di Neto 11, “tanto che, un paio di anni fa, qualcuno ha addirittura deciso di autoridursi l’affitto in protesta contro il mancato adeguamento delle tabelle”. 

Con la notizia dell’apertura della procedura di pignoramento, il sentimento di rabbia verso affitti troppo alti si è trasformato in paura di perdere tutto. “Da oggi sono iniziati i sopralluoghi per le perizie delle nostre abitazioni, i nostri affitti li riscuoterà il tribunale, poi le nostre case finiranno all’asta. E le famiglie che ci abitano dove finiranno? Ci avevano garantito che saremmo potuti restare in affitto in queste case per sempre. Io ho speso anche dei soldi per effettuare dei lavori all’interno. E invece ci ritroviamo con le case pignorate. Comune e Regione avrebbero dovuto controllare e invece siamo stati abbandonati. Se veramente queste case verranno vendute, dove finiranno i finanziamenti pubblici erogati? Verranno persi?”. 

La palazzina di via di Rocca di Neto 11 non è l’unica tra quelle costruite dalla cooperativa Lega San Paolo Auto per la quale la banca ha chiesto e ottenuto dal tribunale una procedura di pignoramento. Oltre al caso dei due immobili di via Roberto Lerici 40/42 a La Storta, è in corso di pignoramento anche condominio da 40 appartamenti circa in via Nocera Terinese 22, sempre a Borghesiana. “Le situazioni sono simili tra loro” spiega a Romatoday Giulio Baldoni, presidente della cooperativa. “Siamo in debito con la banca di circa 700 mila euro per immobile, con la palazzina da pignorare di via Rocca di Neto che vale, a prezzo calmierato, circa 6 milioni e mezzo di euro e quella di via Nocera Terinese, circa 7 milioni e mezzo”.  La cooperativa non è più riuscita a restituire il mutuo alla banca, secondo quanto spiega Baldoni, per due motivi: “I tassi di interesse sui mutui troppo elevati, oltre l’8,5 per cento nel primo caso, oltre il 7,5 per cento, e l’alta morosità degli inquilini. Oltre il 60 per cento. I soldi che entrano coprono a malapena la rata del mutuo”. 

In quanto alla mancata sottrazione del finanziamento pubblico Baldoni ha spiegato: “La palazzina di via Rocca di Neto è stata realizzata partecipando ad un bando ai sensi della legge 179 del 1992 e di un decreto del ministero delle Insfrastruttura del 2001 chiamato '20 mila alloggi in affitto'. Il canone doveva essere stabilito in base ai patti territoriali e solo in caso di vendita, alla quale io non posso però procedere, va decurtato il contributo pubblico”. 

Deciso a far chiarezza sulla situazione è l’avvocato Vincenzo Perticaro che, insieme ad Asia Usb, difende da anni gli inquilini dei piani di zona: “Presenteremo un esposto per far luce sulla vicenda e per chiedere all’autorità giudiziaria di individuare eventuali responsabilità degli enti pubblici. Nel frattempo chiediamo al Comune di Roma di intervenire per impedire la prosecuzione del danno". Infine un invito agli inquilini dei piani di zona "a non auto-decurtarsi l’affitto se non espressamente stabilito dall’autorità amministrativa o giudiziaria”. Intanto sono già oltre 100 gli appartamenti realizzati anche con il contributo pubblico che rischiano di essere pignorati da una banca. 


Si parla di