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Porta Maggiore più verde e senza traffico: ecco il progetto che fa sognare ad occhi aperti

La proposta è stata lanciata da Metrovia: prevede la trasformazione del nodo tramviario

Il rendering di Metrovia su Porta Maggiore

Rivedere il nodo tramviario di Porta Maggiore per garantire più spazio ai pedoni e consentire una migliore vivibilità dell’area.

Porta Maggiore un crocevia della mobilità

C’è una proposta  che, lavorando sotto traccia, sta facendo breccia nell’animo dei romani. Si tratta del restyling che il gruppo di lavoro “Metrovia” 
ha prospettato per l’area, un crocevia importante nella mobilità cittadina. Nella giornata di domenica 23 ottobre, i promotori di questo progetto, hanno anche organizzato un sopralluogo a cui hanno preso parte decine di persone. In bicicletta per riscoprire le potenzialità di un luogo ricco di storia ma, ad oggi, compresso tra il traffico metropolitano ed i binari. E’ lì che passano, ad esempio, le ferrovie Laziali: i tram gialli della Roma Giardinetti che, secondo il Piano urbano della mobilità sostenibile, dovranno essere trasformati nella linea tramviaria “G”.

Linee tramviarie in sede protetta

“Stiamo promuovendo una grande opportunità per Roma - hanno spiegato Paolo Arsena e Corrado Cotignano, portavoce del progetto di mobilità denominato Metrovia - Si tratta di semplificare e ammodernare il nodo tramviario esistente, per ottenere quattro linee ad alta efficienza, sul modello francese. Linee a sede interamente dedicata e con precedenza ai semafori, che riducono molto i tempi di viaggio e diventano davvero attrattive, anche per chi oggi preferisce l'auto”.

Le modifiche alla viabilità

Il progetto prevede di ridisegnare la viabilità, in modo da non consentire né da chi viene da via Prenestina né per chi proviene da Santa Croce in Gerusalemme, di raggiungere direttamente Scalo San Lorenzo. Per farlo occorrerà infatti girare intorno alla piazza che, anche grazie a queste modifiche, verrà liberata e potra essere così ripensata e valorizzata. E’ lì infatti che si concentrano alcuni tesori dell’area archeologica di Porta Maggiore, come le due grandi arcate delle strade Labicana e Prenestina, il cui antico selciato è ancora visibile a terra. Ed è sempre lì che si trova la tomba di Eurisace, l’antico fornaio romano che vi fece costruire il proprio sepolcro. E’ un complesso poco fruito perché, oggi, la piazza è soprattutto un crocevia.

La rioarganizzazione del nodo tramviario

Il progetto di trasformazione della piazza prevede di lavorare non solo sulla viabilità ma anche, e soprattutto, sulla riorganizzazione del nodo tramviario. Per questo sul ponte ferroviario è prevista la creazione di una fermata in grado di accogliere la linea M7 (la Termini Ciampino nella visione trasportistica di Metrovia). “Per realizzarla occorre allargare lo spazio dei binari attraverso una piattaforma aggettante verso la piazza, che potrebbe essere impiegata nella parte sottostante come atrio di ingresso” ha spiegato l'architetto Paolo Arsena. E, nella visione di una piazza con meno auto e con binari meno invadenti, quello spazio potrebbe diventare anche utile per ospitare attività commerciali di prossimità o un museo, in una sorta di continuità con la basilica sotterranea: una delle ricchezze di Porta Maggiore che, a causa dell’attuale configurazione della piazza, non viene valorizzata (l’accesso è nascosto dietro le transenne).

La sistemazione del nodo di Porta Maggiore, prevede anche interventi per garantire alle linee tramviarie di viaggiare in sede esclusiva, quindi senza condividere lo spazio, come avviene oggi, con bus, taxi e mezzi di soccorso. E, non ultimo, questo restyling potrebbe comportare anche delle modifiche al percorso della cosiddetta “linea G”, che in passato aveva fatto registrare delle perplessità (in altri tratti, ad esempio nella vicina area del tempio di Minerva Medica) da parte della Soprintendenza.

La valorizzazione della piazza

Il restyling della piazza, spiegato a decine di curiosi appositamente accorsi in bicicletta, non prevede solo la riorganizzazione del sistema di trasporto e di viabilità dell’area. Implica anche un ripensamento sul piano urbanistico, aspetto seguito anche dall’associazione Roma Ricerca Roma e dal comitato Parco LineaRE, presenti alla biciclettata domenicale organizzata sul posto. Dopotutto, per dirla con le parole dell’architetto Arsena, “urbanistica e mobilità sono due facce della stessa medaglia e niente meglio di questa piazza ce lo può dimostrare”.


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