"Un poliziotto è un bravo poliziotto a prescindere dai gusti sessuali". Raffaele Brusca, 48 anni, siciliano ma romano di adozione, si è sposato con il suo compagno nella Sala Rossa del Campidoglio. Lo ha fatto con la divisa del Corpo della polizia di Stato, dove lavora da 29 anni. Una scelta ragionata dopo anni di battaglie, per lanciare un preciso messaggio. "Ho semplicemente voluto far capire che le due cose possono camminare insieme. Dieci anni fa anche io ero in conflitto con me stesso, non riuscivo a far andare d'accordo vita privata e lavoro. Oggi non lo sono più. Per questo ho indossato la divisa". 

Domenica 23 ottobre palazzo Senatorio ha ospitato la sua unione civile con Antonio Sapienza, 45 anni, anche lui siciliano ma da sempre nella Capitale. "Ci ha sposato un funzionario del Comune, una persona molto carina che avevamo già conosciuto" racconta a Romatoday, ancora emozionato. "Se non passava la legge Cirinnà saremmo andati in un altro Paese, ma ci tenevamo a farlo in Italia". Una cerimonia piena di amici, parenti e anche colleghi. "Sono stati fortunato, nel mio ufficio non ho mai trovato ostacoli o atteggiamenti ostili, ho delle cape donne che appena hanno saputo che volevo sposarmi mi hanno aiutato e appoggiato". 

Certo, in generale all'interno dei vari reparti delle forze dell'ordine il clima è forse meno tollerante che altrove, specchio di una cultura che sul tema aspetta ancora passi in avanti."Ho ricevuto qualche insulto su Facebook ma me lo aspettavo", comunque felice dei tantissimi "auguri" e soprattutto dei "grazie". "Anche colleghi mi hanno cercato per dirmi che il mio gesto è stato di aiuto per tutti quelli che non trovano il coraggio". Messaggi "che mi hanno riempito di gioia".