Politica

Rifiuti, scontro Colari-Ama: Cerroni al Tar contro il bando di gara

Manlio Cerroni ricorre al tribunale contro la gara bandita a maggio dal Comune per il trattamento di 650mila tonnellate di rifiuti annui. Fortini: "Invoca principio di prossimità degli impianti, ma ricordo che l'Europa ha deciso altro"

Dopo il botta e risposta al vetriolo nei giorni dell'emergenza rifiuti, è ancora scontro tra Ama e Colari. L'azienda del patron Cerroni ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro la gara bandita a inizio maggio dall'azienda dei rifiuti capitolina. 

Seicentocinquantamila tonnellate annue di rifiuti indifferenziati da affidare tramite gara europea per un periodo di 48 mesi. I servizi riguardano il carico, trasporto e trattamento in impianti di recupero energetico. Una gestione che torna sul libero mercato dopo anni di monopolio Cerroni, e che il Campidoglio ha subito salutato come una "svolta epica". Ma il patron dell'ormai chiusa discarica di Malagrotta ha subito puntato il dito contro il bando, chiedendo l'accesso agli atti. E ora ricorrendo al tribunale. 

"Nel suo ricorso – dichiara il presidente Daniele Fortini - CoLaRi  sostiene, testualmente, di impugnare atti con i quali Ama intende “innovare” l’assetto della gestione dei rifiuti urbani del comune di Roma. E’ proprio ciò che orgogliosamente ci prefiggiamo, d’intesa con il socio unico Comune di Roma. Lo facciamo nel pieno rispetto delle leggi nazionali e delle direttive europee"

Le ragioni del ricorso le spiega Fortini. "Il consorzio laziale rifiuti si appella al principio di prossimità dell’Unione Europea e sostiene che l’attuale Ama vuol scavalcare la rete impiantistica esistente nell’ambito territoriale di riferimento. Ricordo soltanto che diversi stati europei hanno deciso da tempo che il perimetro di prossimità travalica i bacini regionali interni e che la legge 164 di fine 2014 rende possibile anche in Italia, per gli impianti che hanno disponibilità residue di trattamento autorizzate, accogliere rifiuti urbani prodotti in altre regioni. 

Con questo bando di gara, dunque, Ama agisce in totale trasparenza e legalità per assicurare nel medio periodo, parallelamente alla grande spinta che stiamo imprimendo alla raccolta differenziata, la valorizzazione dei rifiuti non riciclabili residui sulla base delle migliori offerte competitive. Una domanda – conclude Fortini - sorge spontanea: perché Co.La.Ri., che è un gruppo solido e affermato, anziché impugnare e chiedere di sospendere il bando non partecipa alla gara e dimostra di saper stare sul mercato?".
 
LA GARA - Il bando in questione (n. 2 2015) è stato pubblicato sulle Gazzette Ufficiali dell’Unione Europea, della Repubblica Italiana e sul sito www.amaroma.it. La procedura aperta, ai sensi dell’articolo 59 del Codice degli Appalti (d.lgs. n. 163/2006), riguarda il trattamento complessivo di 2,6 milioni di tonnellate di materiali non riciclabili nell’arco di 4 anni. 

L’importo complessivo massimo di spesa è pari a euro 366.912.000 (più iva), con un prezzo unitario posto a base d’asta pari a 140 euro/tonnellata (più iva). Il termine per il ricevimento delle offerte o delle domande di partecipazione è fissato al 18 giugno 2015.


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