Politica

Rifiuti, il Pd romano dice sì al termovalorizzatore: il sostegno a Gualtieri è unanime

La direzione vota positivamente l'odg del segretario Casu sul piano per la chiusura del ciclo dei rifiuti e quindi sulla costruzione dell'impianto. Scricchiola sempre di più l'alleanza con il M5S

Roberto Gualtieri e Andrea Casu (foto d'archivio)

Il Pd romano dice sì al termovalorizzatore, i Cinquestelle dovranno farsene una ragione. Lo fa con un voto unanime in direzione, approvando l'ordine del giorno presentato dal segretario capitolino e deputato Andrea Casu il 4 maggio, sei mesi esatti dall'insediamento della giunta Gualtieri in Campidoglio. 

Lo strappo che divide la maggioranza

Il piano per la chiusura del ciclo dei rifiuti presentato in aula Giulio Cesare il 20 aprile dal sindaco ha spiazzato più  di un consigliere, anche di maggioranza. Gli eletti di Europa Verde e Sinistra Civica Ecologista sono quelli meno inclini ad allinearsi sul fronte del "sì" all'impianto che dovrebbe sorgere ai margini meridionali della città, in zona Santa Palomba al confine con il comune di Pomezia. 

Il Pd rinnova la fiducia a Gualtieri

I dem, seppur non informati della sortita di Gualtieri, fanno gruppo intorno al sindaco. E lo dimostrano, appunto, anche in direzione romana. "Bisogna chiudere il ciclo dei rifiuti - ha dichiarato Casu a Radio Cusano Campus - per questo il sindaco ha presentato un piano: aumentare la differenziata e costruire quegli impianti che servono a chiudere il ciclo. C'è poi una parte di rifiuti indifferenziato che deve essere gestito in discarica o smaltito con termovalorizzatori. Gualtieri ha posto il tema di costruire quell'impiantistica che esiste in tutte le grandi città europee, con tutte le tecnologie più avanzate". Insomma, va tutto bene. Anche perchè "il termovalorizzatore significherebbe garantire energia pulita per 150.000 famiglie - rincara il deputato - e quindi portare grandi vantaggi economici, riducendo la Ta.Ri. Finalmente Roma ha un sindaco che affronta i problemi e non mette la testa sotto la sabbia. Non possiamo continuare a portare il 98% dei rifiuti indifferenziati fuori dalla città". Sembrano lontani i tempi in cui il decisionismo di Ignazio Marino creava mal di pancia senza cura, il piglio dell'ex ministro sembra riscontrare successo e anche chi storce la bocca lo fa con la mano davanti. 

L'esultanza dell'assessora Sabrina Alfonsi

Anche l'assessora al ciclo dei rifiuti di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi, sottolinea il risultato portato a casa nel partito: "Sono felice - ha detto - per un voto che rappresenta un riconoscimento importante al nostro lavoro per la definizione di un piano che non contiene solo il termovalorizzatore ma anche la necessaria impiantistica, le strategie per la riduzione dei rifiuti, il miglioramento della raccolta, soprattutto differenziata e la consistente riduzione delle emissioni inquinanti generate dal ciclo nel suo complesso. Roma finalmente guarda avanti". 

Lo "schiaffo" al M5S e l'alleanza in Regione che scricchiola

Quest'ulteriore dimostrazione di compattezza da parte del Pd romano sul tema rifiuti non fa altro che aumentare la distanza con il M5S, alleato in giunta regionale. L'assessora alla transizione ecologica alla Pisana, Roberta Lombardi, non molla sul punto del termovalorizzatore: "Durante l'incontro con il sindaco Gualtieri - ha detto ieri, mercoledì 4 maggio - abbiamo ragionato su quelle che possono essere le migliori pratiche da portare avanti per differenziare i rifiuti. Il conto fatto sul progetto del termovalorizzatore a Roma, è un conto matematico fatto sull'1,7 milioni di tonnellate di rifiuti che la città produce. Se si raggiungerà il 75% di differenziata, portare nell'inceneritore il restante 35% è una follia in termini. Significherebbe perdere una marea di materie prime. Mi auguro di convincerlo con la bontà delle argomentazioni tecniche e non ideologiche a fare un passo indietro". Un'interlocuzione, quella tra il sindaco e l'assessora regionale, che il Campidoglio aveva definito positiva, aperta al dialogo e priva di muri ideologici. Sicuramente, viste le parole di Lombardi, anche in salita. 


Si parla di