Politica

La discarica di Albano resta chiusa e Roma non sa dove smaltire i rifiuti

Dalla Rida di Aprilia la chiusura a ulteriori quantitativi provenienti dalla Capitale. La ricerca di sbocchi alternativi si complica

Immagine d'archivio

Ci risiamo. È la solita corsa contro il tempo per evitare una nuova emergenza. La Rida Ambiente, proprietaria dell'impianto di Tbm (trattamento biologico meccanico) di Aprilia, chiude le porte ai rifiuti di Roma, continuando a prendere da oggi solo i quantitativi stabiliti da contratto con Ama. 

Meno 30 viaggi di camion a settimana, circa 900 tonnellate di immondizia che il privato aveva inizialmente accettato dalla Capitale per sopperire alle carenze legate alla chiusura della discarica di Albano. Ma che ora, come comunicato dalla stessa azienda ad Ama, restano a Roma. Il solito rebus da sciogliere per scongiurare i cassonetti stracolmi di sacchetti e i marciapiedi invasi. Ma andiamo con ordine. 

La scorsa settimana la notizia che ha mandato in tilt la già traballante filiera: l'invaso di Albano, dove finiscono per lo smaltimento circa mille tonnellate al giorno di rifiuti indifferenziati, è stato sequestrato. La Gdf sta indagando sull'assenza di una fideiussione normalmente richiesta in fase autorizzativa a garanzia delle operazioni post mortem (bonifica e capping) sulla discarica. I sigilli arrivati all'improvviso hanno costretto Ama, Comune e Regione a trovare alternative rapide per non stoppare l'iter di trattamento e smaltimento. 

Parte delle tonnellate rimaste vacanti sono state destinate agli impianti di Hera in Emilia, della Deco Ambiente in Lombardia, e in Olanda, dove già sono in essere contratti attivi per la ricezione dei rifiuti. Ma non basta. Rimangono ancora circa mille tonnellate a settimana da ricollocare. Le interlocuzioni sono in corso, nella speranza che qualche Regione possa aiutare ulteriormente Roma. 

Intanto Gualtieri si prepara a presentare il piano industriale di Ama, insieme alla scelta di una discarica di servizio per Roma. Il prossimo 7 aprile è calendarizzato un Consiglio straordinario proprio sul tema rifiuti. Anche il sindaco è chiamato a partecipare e comunicare all'aula alcune delle decisioni chiave necessarie a imprimere la svolta promessa. 


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