Politica

Strade pericolose, il Codacons contro Gualtieri: "Serve un commissario"

L'associazione di tutela dei consumatori insorge contro il sindaco dopo la sentenza con cui il Tar ha obbligato l'amministrazione a mettere in sicurezza le strade capitoline entro 6 mesi

Il Codacons ha presentato una formale diffida al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, in cui chiede di fornire chiarimenti sullo stato delle strade cittadine e sugli interventi per migliorarlo, annunciando di essere pronto a rivolgersi al Tar (di nuovo) per chiedere la nomina di un commissario "ad acta", un funzionario pubblico nominato dal giudice amministrativo per emanare i provvedimenti che avrebbe dovuto emettere un'amministrazione inadempiente.

La vittoria davanti al Tar e al Difensore Civico

L’associazione di tutela dei consumatori torna alla carica dopo la vittoria della class action presentata al Tar del Lazio, che nel giugno del 2022 aveva ordinato a Roma Capitale “di adottare ogni atto necessario per la realizzazione degli specifici obiettivi strategici e operativi del DUP 2018-2020, nonché l’obiettivo strategico chiamato ‘Migliorare la sicurezza stradale intervenendo su infrastrutture, veicoli ed utenti, anche sulla base del lavoro svolto dalla consulta cittadina della sicurezza stradale’”. 

La sentenza stabiliva anche che il Comune avrebbe dovuto mettere in sicurezza le strade entro 180 giorni, definendo la class action "pienamente ricevibile ed ammissibile. Né è revocabile - avevano detto i giudici amministrativi - o in dubbio il fatto che l’associazione interveniente abbia allegato una lesione diretta, concreta ed attuale dell’interesse collettivo di cui essa si fa promotrice". A inizio 2023 il Codacons si era quindi rivolto al Difensore Civico, dopo che il Comune aveva rigettato la richiesta di accesso agli atti relativi al dissesto stradale, e anche in questo caso si era visto dare ragione.

L'accessibilità negata in metro: scale mobili e ascensori restano fermi

"A oggi tuttavia il nostro monitoraggio mostra come non vi sia evidenza di un reale miglioramento per la circolazione per i cittadini, specie disabili, con particolare riferimento all'attuazione del Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale", sottolinea l’associazione facendo riferimento anche all’inaccessibilità di alcune stazioni metro, complici scale mobili e ascensori fermi per guasto o per mancati collaudi e revisioni.

"Numerose scale mobili e ascensori delle stazioni delle linee metropolitane, anche in punti nevralgici della città come la fermata Termini, ancora oggi risultano non funzionanti e inaccessibili al pubblico, con gravi ripercussioni per i cittadini a mobilità ridotta come i disabili - ricorda il presidente Carlo Rienzi - Per non parlare delle buche stradali e dello stato dissestato dei marciapiedi, sempre più un pericolo per i pedoni".

Il Codacons promette: "Presenteremo denuncia in procura"

"Se non otterremo risposte da parte dell’amministrazione, saremo costretti a presentare un nuovo ricorso al Tar - conclude Rienzi - chiedendo la nomina di un commissario che si sostituisca al Comune sul fronte della manutenzione delle strade, e presenteremo una formale denuncia in Procura chiedendo di indagare alla luce della fattispecie di ‘Inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità’".

Nel frattempo la lista dei morti sulle strade romane continua ad allungarsi. In poco più di 10 giorni sono state 4 le persone morte in incidenti stradali, l'ultimo un ragazzo di 22 anni, Victor Ionut Dumitru, morto andando a sbattere contro un albero in via Fiorentini, a Casal Bruciato, nella notte tra sabato e domenica. Il 3 aprile Calogero Palmeri, 73enne residente nella zona di San Basilio, è morto dopo essersi scontrato con un furgone mentre guidava il suo scooter sulla Flaminia, all’interno della galleria in corrispondenza del chilometro 14,500 della SS3, in direzione della Capitale, nella zona di Prima Porta. 

Il 30 marzo, invece, a perdere la vita è stato un uomo di 52 anni, Marian Vornicu, investito in seguito a uno scontro fra uno scooter e un'auto in via della Casetta Mattei. Il 28 marzo a morire è stato Yassine Zekri, cittadino marocchino di 28 anni che stava viaggiando su un Suzuki Burgman in via di Case Rosse, altezza via Filigano, quando si è scontrato con una Fiat 500 L condotta da un uomo di 59 anni: un impatto fatale che non gli ha lasciato scampo.


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